Anche la Chiesa in campo a fianco della famiglia di Ciro, l’artigiano 61enne di Pontedassio, inquilino moroso 'a sua insaputa’, colpita da un ordine di sgombero, in scadenza il 14 dicembre, dall'abitazione che occupano in affitto emesso dal tribunale di Imperia.
Il parroco di Pontedassio, don Matteo Boschetti, infatti, ha preso a cuore la situazione e, insieme al Comune, sta cercando di trovare una soluzione, anche perché il tempo stringe: “È una situazione surreale quella in cui è precipitato Ciro, la settimana scorsa abbiamo fatto un sopralluogo all’ex casa canonica di Villa Viani, ma purtroppo non è agibile. Abbiamo una possibile soluzione al vaglio a Bestagno dove disponiamo di un terreno e di un magazzino, in un complesso che è di Arte. Tutto è capitato in un momento difficile complicato dal covid. In un alloggio della parrocchia ospitiamo già una famiglia, mamma e 3 figli, profughi. La parrocchia non tiene certo i suoi beni in cassaforte, questo lo posso assicurare”.
Ciro vive con la moglie ammalata e la figlia celiaca che percepisce 90 euro al mese di invalidità e ora si trova a doversi difendere dalla burocrazia, a ridosso di un Natale che si preannuncia amarissimo per la coppia di Pontedassio colpita da un ordine di sgombero . Lo scenario è drammatico: i giudici emetteranno una vera e propria ‘sentenza’ di condanna, un provvedimento che mette con le spalle al muro l’artigiano e la sua famiglia. La storia è costellata da pignoramenti, documenti e incontri per trovare una soluzione abitativa ed evitare che la coppia finisca sotto un ponte con la figlia e un cane.
C.S., ha sempre pagato l'affitto al proprietario, un imprenditore imperiese, ma, in realtà, quei soldi dovevano finire nelle casse del tribunale. Lui non si dà per vinto e ribadisce di essere disperato non escludendo clamorose iniziative di protesta: "Sono pronto a incatenarmi per far valere i miei diritti e quelli della mia famiglia".
La difesa di Ciro è stata assunta dall’avvocato Luigi Basso: “Ho avuto un colloquio con i custodi giudiziari che mi sono sembrati piuttosto rigidi. A fronte dell’ordine di liberazione da parte del giudice depositerò una istanza per chiedere al magistrato una modifica, quantomeno una dilazione. L’immobile è stato pignorato nel 2013 ed affittato a Ciro dall’ex proprietario senza che nessuno l’avvisasse che in quel alloggio non si poteva entrare e lui ha continuato a pagare regolarmente l’affitto che è finito indebitamente i nelle mani del proprietario pignorato e non del Tribunale. C’è anche da tenere presente che l’asta del 17 novembre scorso è andata deserta, quindi, occorre attendere che ne venga istruita una successiva. Nel frattempo il mio cliente, se non si trova una soluzione potrebbe rimanere in casa versando il canone alla pratica fallimentare che, così, potrebbe cominciare a incamerare qualcosa”.
La storia di Ciro è approdata anche in municipio. Il sindaco Ilvo Calzia e la sua vice Cristina Manera si sono impegnati a trovare una soluzione tramite i Servizi sociali, ma nonostante vari tentativi non ci sono ancora riusciti.
Per evitare il provvedimento risolutivo Ciro di professione artigiano che percepisce un reddito di cittadinanza di 500 euro al mese, si è sempre detto disposto a pagare un affitto a un proprietario, possibilmente senza intermediazioni ma il suo appello non è mai andato a buon fine e il rischio di passare il Natale sotto a un ponte si fa sempre più concreto.
Commenti