Il Nazionale

Cronaca | 08 novembre 2021, 20:13

Violenza sessuale su baby calciatori del Centallo, ex allenatore condannato dal Tribunale di Torino

Quattro anni e sei mesi di reclusione. Questa la pena inflitta in primo grado all’uomo giudicato a porte chiuse con rito abbreviato. L’avvocato: “Attendiamo le motivazioni della sentenza e valuteremo l’impugnazione”

Violenza sessuale su baby calciatori del Centallo, ex allenatore condannato dal Tribunale di Torino

È successo a Centallo, tra il 2017 e il 2019. Qui, un ex allenatore della squadra di calcio, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, è risultato essere autore di alcune violenze sessuali, consumate e tentate, nei confronti di una ventina di allievi minorenni della società sportiva. Imputato al Tribunale di Torino, assistito dai legali saluzzesi Chiaffredo e Benedetta Peirone, l’uomo ha scelto di essere giudicato in abbreviato, che permette la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna. La procura, richiesti 7 anni e 8 mesi di reclusione, gli contestava anche i reati di produzione e di detenzione di materiale pedopornografico. 

Il Giudice per l’udienza preliminare l’ha condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere per le contestazioni che riguardano fatti qualificabili in violenza o tentata violenza sessuale a danni di minori, all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e l'interdizione perpetua in istituzioni private e pubbliche frequentate da minori, oltre al risarcimento dei danni in favore di tutte le parte civili. L’ha assolto, come richiesto dai difensori, con formula piena (perché il fatto non sussiste) dalle accuse di produzione e detenzione di materiale pedopornografico. E a garanzia delle ragioni delle parti civili il Giudice ha disposto il sequestro conservativo dei beni dell'imputato. 

A costituirsi parte civilie l’A.S.D.G. CENTALLO CALCIO 2006, rappresentata dall’avvocato Simone Pittavino, il Comune di Centallo con il legale Alessandra Bruno e alcuni genitori dei piccoli calciatori rimasti coinvolti. A rappresentarli, l’avvocato Antonio Bellu, Gabriella Chiapella e Massimo Galliasso. “Valuteremo sulle basi delle motivazioni della sentenza l’appello sia per la pena che per le provvisionali” ha commentato l’avvocato difensore Chiaffredo Peirone.

L’inchiesta prese le mosse dalla segnalazione di un famigliare che aveva intercettato sul telefono di uno dei ragazzi coinvolti un messaggio dal mister dal contenuto inappropriato. Svolti i necessari approfondimenti, la segnalazione è arrivata alla Procura. Nel frattempo, altre famiglie avevano presentato denuncia alle autorità. Iniziate le indagini nel 2019 circa, nel fascicolo del pubblico ministero venne iscritto il nome dell'allenatore. Sentito in interrogatorio dal magistrato, per l’uomo è scattata la misura cautelare in carcere, poi sostituita dagli arresti domiciliari. 

Il processo non si è svolto a Cuneo perché per i reati contestati, quali produzione e detenzione di materiale pedopornografico, sono competenti la procura e il giudice distrettuale, il Tribunale di Torino appunto.

CharB.

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