Erano passate solo poche ore dall’udienza di convalida dell’arresto e dalla conseguente applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora a Busto Arsizio per un cittadino tunisino responsabile del dirottamento di un autobus cittadino, quando la Polizia di Stato di Busto Arsizio lo ha nuovamente arrestato per rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, porto di oggetti atti ad offendere e danneggiamento.
Il tunisino di 29 anni, pluripregiudicato, sabato pomeriggio a Busto Arsizio era salito su un autobus della linea urbana pretendendo di farsi accompagnare in stazione, malgrado il percorso di quella linea fosse differente, minacciando l’autista con un taglierino.
Erano le 14.30 di sabato quando alla fermata del Cimitero di via Favana è salito sul mezzo un uomo in evidente stato di ebbrezza alcolica chiedendo se l’autobus fosse diretto alla stazione. Alla risposta negativa, l’uomo si è seduto vicino al conducente il quale, considerando lo stato di alterazione alcolica del giovane, non ha tardato a chiamare un collega per controllarlo.
Alla fermata successiva è salito sul mezzo il controllore che ha invitato il tunisino a scendere per prendere la linea corretta diretta alla stazione. Dopo un primo rifiuto e un breve alterco l’uomo ha estratto un taglierino dalla tasca dei pantaloni minacciando il controllore e intimandogli di scendere dal mezzo seguendolo. L’autista in quel frangente ha ripreso la marcia ma il tunisino è riuscito a risalire sull’autobus raggiungendo l’autista ed intimandogli, sotto la minaccia della lama affilata, di non effettuare nessun’altra fermata e dirigersi direttamente in stazione.
La pattuglia del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, nel frattempo allertata dal conducente del mezzo che istruito dagli agenti ha finto di parlare con la madre fornendo in questo modo notizie sui propri spostamenti, è riuscita ad intercettare l’autobus interrompendone la corsa e bloccando lo straniero prima che potesse causare un qualunque danno all’autista o alle due anziane donne rimaste fino a quel momento a bordo del mezzo.
Tratto in arresto, in collaborazione con il Commissariato di Legnano, per i reati di violenza privata, interruzione di pubblico servizio, violenza a pubblico ufficiale e porto di oggetto atto ad offendere, l’uomo è stato posto in libertà nella mattinata di ieri dopo la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora a Busto Arsizio.
Dopo qualche ora, poco prima delle 18 di ieri, è giunta una telefonata da un negozio etnico in via Miani con la quale veniva segnalato che un uomo armato di coltello aveva appena commesso una rapina.
Gli agenti, giunti sul posto, hanno raggiunto la vittima della rapina che stava seguendo il rapinatore permettendone l’arresto, non senza difficoltà vista la resistenza messa in atto dall’uomo. L'uomo ha poi riferito che, poco prima, il tunisino fermato era entrato nel negozio minacciandolo subito dopo con un grosso coltello per farsi consegnare una birra. Spaventato, il titolare del negozio ha consegnato la bottiglia di birra all’uomo che si è dato a precipitosa fuga gettando il coltello in una siepe, dove è stato ritrovato dai poliziotti.
Le manette sono così scattate ai polsi del rapinatore, rivelatosi essere lo stesso tunisino liberato poche ore prima dopo l’arresto per il dirottamento dell’autobus.
Accompagnato negli uffici del Commissariato ha continuato a mantenere un comportamento aggressivo e, con una mossa fulminea, allo scopo di ferirsi si è scagliato contro il telaio di una finestra, danneggiandola. Questa volta per il tunisino si sono aperte le porte del carcere di Busto Arsizio dove è stato portato a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Commenti