Il Nazionale

Cronaca | 08 ottobre 2021, 14:59

Sgombero del Terra di Nessuno, l'attivista sul tetto del centro sociale: "Qui dentro c'è la mia vita" (VIDEO)

"Chiaramente la città perde un grande pezzo di cultura, di socialità e soprattutto di pensiero critico", ha detto Bregoli

Sgombero del Terra di Nessuno, l'attivista sul tetto del centro sociale: "Qui dentro c'è la mia vita" (VIDEO)

E' salito sul tetto, sperando di fermare lo sgombero, o almeno di salvare il salvabile. Luciano Bregoli, attivista storico del centro sociale Terra di Nessuno al Lagaccio, sgomberato questa mattina all'alba dalle forze dell'ordine, lì dentro ha la propria vita, a cominciare dagli impianti audio che conserva per conto di due associazioni che si occupano del service per i concerti. Impianti, ha detto lo stesso Bregoli, da 70mila euro che rischiano di finire chissà dove. Per questo l'attivista ha ingaggiato una trattativa con le forze dell'ordine. "Non scendo se non mi garantite che gli impianti non vengono buttati via".



Alla fine sembra che il materiale di chi dal 1997 si occupa del Terra di Nessuno sarà restituito ai proprietari. Bregoli dopo alcune ore è sceso dal tetto.

"Ci hanno detto che sorvoleranno sulla presenza di piante aromatihe particolari. Ci vedremo comunque nelle strade, noi abbiamo perso casa nostra, questa roba non finise qua, il presidio rimane in qualche modo, adesso ci stiamo organizzando per uscire con il minor danno possibile e ci organizzeremo per fare dei presidi, probabilmente già da domani. Magari proviamo ad andare a trovare il sindaco, se non ci arrestano prima".

Lo sgombero si è svolto pacificamente, salvo un piccolo momento di tensione quando Luciano Bregoli ha minacciato di lanciare oggetti dal tetto. "Prima mi domandavo perché non gli avessi ancora tirato un mattone, a non si può, tanto alla fine non vinciamo, loro hanno l'esercito, noi abbiamo le bombolette spray. La differenza sta lì".

Il rammarico per Bregoli e gli altri attivisti è anche quello di non poter ospitare la delegazione zapatista in arrivo il 25 ottobre a Genova. "Il Tdn era uno dei posti che doveva ospitarla. Dobbiamo rimettere mano anche a questa organizzazione e stravolgere i programmi che ci eravamo fatti a Genova e in Liguria per accogliere la delegazione zapatista".

Bregoli racconta la storia del Terra di Nessuno, al Lagaccio da 26 anni. "E' nato come una roba di quartiere, poi è diventato un punto di riferimento per la città e anche a livello nazionale, a parte il G8, anche in altri momenti siamo stati attraversati dall'organizzazione di eventi a livello nazionale. Chiaramente la città perde un grande pezzo di cultura, di socialità e soprattutto di pensiero critico. Con il covid è ancora peggio, tutto il mondo è schiacciato tra vaccino e green pass, e noi abbiamo invertito il meccanismo, che le persone che sono preoccupate si preoccupino. Quindi, rispetto a tutte le regole ogni persona si autodetermini, è la nostra pratica rispetto alle sostanze, al proibizionismo, al covid. Le persone devono essere in grado di autodeterminarsi, di fare le proprie scelte".

"Qui dentro c'è la mia vita - conclude - il mio lavoro è qua dentro, è chiaro che domani mattina devo inventarmi qualcosa per sopravvivere, prima devo farmi passare l'incazzatura e poi devo trovare un modo per sopravvivere. Io e altri ragazzi con un'associazione appoggiamo i service, e questo è il nostro magazzino, infatti le attrezzature le teniamo qui perché ad alcuni di noi queste cose servono per vivere".

Francesco Li Noce

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