"Erano circa le 6. Mio marito era al lavoro. Fuori pioveva forte. Ho sentito l'acqua salire dagli scarichi del bagno. Poco dopo ha iniziato ad entrare dalla porta di ingresso. Uno spettacolo da brividi". A raccontarlo è Giulia, giovane madre di Pontinvrea, scampata assieme ai figli alla furia della fiume Erro.
"Dopo aver contattato mia sorella per allertare i soccorsi, ho preso cose a caso per i miei figli, mettendo il tutto all'interno di uno zaino. Poi è saltata la luce. L'acqua oramai era a metà polpaccio. Una volta svegliati i bambini, ho cercato di uscire dalla cameretta per andare al piano di sopra nella casa dei miei genitori (assenti poiché in Sardegna), ma la porta era bloccata".
"La porta del salone invece, sbarrata da alcuni mobili, sembrava esplosa. Ho preso mio figlio Samuele in braccio e a calci e spallate sono riuscita a sfondarla. Dopodiché ho preso l'altro mio figlio Giovanni (piangeva disperato) è sono uscita. Il divano su cui era seduto stava galleggiando in mezzo alla sala" prosegue.
"L'acqua oramai era al ginocchio. Nonostante la corrente forte, sono riuscita a raggiungere le scale. Arrivata al terrazzo, ho posato i miei figli per terra, le urla mi straziano ancora, e sono tornata a prendere i miei cani, Zara e Gino, portando in salvo anche loro".
"La saracinesca di casa essendo elettrica era bloccata. Cosi, con tutta la forza che avevo in corpo, sono riuscita ad alzarla di circa 70 cm, bloccandola poi con un grande vaso ad anfora. Ho infilato la mano tra la porta e la saracinesca, riuscendo cosi ad infilare le chiavi e ad aprire - continua - Una volta dentro, Giovanni si è tranquillizzato. Abbiamo cantato un po' di canzoni facendo addormentare Samuele. Per un attimo la linea è tornata, cosi sono riuscita a contattare mio marito e a richiamare il 112. L'acqua era sempre più alta".
"Dopo circa un'ora ho visto arrivare i vigili del fuoco. Comunicare era impossibile per via del rumore della pioggia. Inoltre ero senza occhiali e quindi non riuscivo a leggere nemmeno i movimenti labiali. Dopo qualche istante è arrivato anche il sindaco Camiciottoli, vederlo lì per accertarsi della nostra salute è stato rassicurante".
"L'acqua era sempre più alta, e sapevo che non sarebbero riusciti a tirarci via da li tanto presto. Per quel poco che riuscivo a vedere, distinguevo giusto il tetto della scuderia (i cavalli sono a Quiliano) squarciato dalle onde. L'acqua oramai stava per entrare anche al primo piano. La mia auto non si vedeva più, era incastrata tra gli alberi del prato e completamente sommersa".
"Poi, piano piano, ho notato che l'acqua si stava ritirando. I vigili del fuoco sono dovuti arrivare utilizzando il gommone. I sub hanno assicurato una corda e si sono diretti verso le scale. Una volta entrati dallo spiraglio di saracinesca, hanno preso in braccio i bambini che strillavano dalla paura. Io in pigiama e ciabatte, uscendo di casa, ho buttato un occhio qua e la. Ci hanno portato in comune dove siamo stati accolti dal sindaco e da tutti gli altri. Poco dopo è arrivato mio marito e mia sorella. Lo spettacolo è stato raccapricciante, ma eravamo salvi" ha concluso Giulia.
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