Il Nazionale

Cronaca | 21 agosto 2021, 18:48

Il primo giorno dei profughi afghani a Settimo: "Non finivano più di dire grazie"

Marsha Cuccuvè, responsabile del progetto Sai del centro polifunzionale Fenoglio, e la sindaca Elena Piastra hanno raccontato le prime ore di chi è fuggito per evitare la morte: "Che tenerezza vedere i bambini giocare"

Il primo giorno dei profughi afghani a Settimo: "Non finivano più di dire grazie"

Il centro polifunzionale "Fenoglio" di Settimo, gestito dalla Croce Rossa, ha ricevuto nella notte un centinaio di profughi fuggiti dall'Afghanistan passato nelle mani dei talebani. Persone scappate per evitare il rischio delle morte, con negli occhi ancora tanta paura per quanto successo negli ultimi giorni.

La sindaca Piastra: "Quasi la metà sono bambini"

"Sono arrivate 94 persone, quasi la metà sono bambini, molti dei quali molto piccoli. Si fermeranno pochissimo tempo, solo per la cosiddetta sorveglianza sanitaria, per raggiungere poi le città che hanno dato la loro adesione ad accoglierli", ha spiegato la sindaca Elena Piastra. "Da parte nostra, siamo pronti ad accogliere una famiglia afghana nei prossimi mesi, se ovviamente la Prefettura sarà d'accordo".  Settimo, infatti, ha dato dato la disponibilità ad ampliare la cosiddetta accoglienza Sai, che al centro Fenoglio già occupa 70 persone: "Si tratta di persone che restano qui per una durata minima di sei mesi, impegnandosi a studiare, a migliorare la loro formazione scolastica, per andare poi altrove", ha spiegato la sindaca Piastra. "Sono richiedenti asilo, ci tengo a specificare che questo progetto è riservato solo a persone per le quali è prevista la possibilità di asilo politico".

"Non finivano di dire grazie"

Chi è stato a diretto contatto con le persone arrivate fino dal loro arrivo è stata Marsha Cuccuvè, responsabile del progetto Sai al centro di Settimo. "Sono arrivati nel cuore della notte, stanchi e affaticati, ma erano tutti molto riconoscenti, non smettevano di dire grazie".

"Li abbiamo informati sul sistema di accoglienza e sui loro diritti, abbiamo cercato di capire i loro bisogni, per poter dare loro una pronta risposta, per dimostrargli che li vogliamo aiutare per tutti i giorni in cui staranno qui prima di essere ridistribuiti sul territorio", ha aggiunto la Cuccuvè, che poi ha dedicato alcune parole cariche di affetto ai tanti bambini che ha incontrato.

"Vogliamo favorire un bel progetto di accoglienza, soprattutto per i bambini, che dopo la colazione si sono subito messi a giocare. Che tenerezza vederli socializzare, non pensando in quel momento a tutto quello che avevano visto solo poche ore prima", ha concluso la responsabile del progetto Sai a Settimo.

redazione

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