Il Nazionale

Cronaca | 20 agosto 2021, 08:05

Poliziotto spara a Ponte Tresa, il sindacato: «Ennesima aggressione da un clandestino armato. Servono taser e regole più severe»

Il Coisp, il sindacato di polizia della provincia di Varese, torna su quanto accaduto ieri mattina in via Marconi: «L'agente ha sparato interrompendo un'azione che poteva avere gravi conseguenze e fermando un soggetto pericoloso per la collettività». E chiede di dotare i colleghi di storditore elettrico

Poliziotto spara a Ponte Tresa, il sindacato: «Ennesima aggressione da un clandestino armato. Servono taser e regole più severe»

Un'improvvisa reazione durante un normale controllo, quell'uomo che si scaglia contro una poliziotta brandendo un coltello e tentando più volte di colpirla. E' a quel punto che il collega della capo pattuglia in pericolo ha aperto il fuoco, ferendo all'addome l'aggressore, un uomo di 30 anni.

E' la ricostruzione di quanto accaduto ieri mattina a Lavena Ponte Tresa, lungo via Marconi, la Provinciale che porta verso Cremenaga (leggi QUI la cronaca). L'aggressore, trasportato d'urgenza al Circolo, non è in pericolo di vita ed è stato arrestato per tentato omicidio. Gli agenti di polizia fanno invece i conti con una realtà fatta di rischi e pericoli quotidiani.

Un episodio inquietante sul quale interviene ora anche la segreteria provinciale del Coisp Varese, il sindacato di polizia, che ricorda il pericolo a cui tutti i giorni sono sottoposti coloro che lavorano per la sicurezza. «Ennesimo straniero clandestino armato di coltello che minaccia e aggredisce le forze dell'ordine. Anche la provincia di Varese non sfugge a quella che ormai è una sorta di prassi consolidata» è la considerazione, amara, che i rappresentanti delle forze di polizia hanno affidato a un comunicato dopo l'episodio.

«Una pattuglia della Polizia di Stato del settore Polizia di Frontiera di Luino si è imbattuta nell'ennesimo soggetto, di nazionalità straniera, nordafricana che, come capita ormai spessissimo, sono stati aggrediti con un coltello - continua la ricostruzione del sindacato di polizia - Il criminale si è scagliato contro la collega capo pattuglia, tentando a più riprese di colpirla con la lama in suo possesso. L'altro collega, per fermare l'azione del cittadino nordafricano, è stato costretto a far uso della pistola d'ordinanza esplodendo un colpo ed attingendo il criminale, (clandestino sul territorio nazionale, con precedenti a carico, senza alcun diritto di permanere in Italia) in questo modo interrompendone l'azione che poteva avere gravi ed imprevedibili conseguenze».

«Il sindacato di Polizia Coisp ( Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle Forze di Polizia) della provincia di Varese, per voce dei suoi vertici Luigi Fonzo e Andrea Albizzati, esprime la massima vicinanza e sostegno ai colleghi di Luino, che con estrema professionalità, senso del dovere, a rischio della loro integrità fisica, hanno bloccato un soggetto pericoloso per la collettività, che girava armato di coltello fra la gente per bene, tra l'altro senza status di regolare. Costui rappresenta certamente un pericolo per la collettività» prosegue la nota.

«La Polizia di Stato in provincia di Varese svolge quotidianamente ed ottimamente il servizio di contrasto al crimine, con il pieno sostegno della cittadinanza, che ormai vede nella nostra istituzione il vero baluardo a garanzia dei diritti delle persone oneste» aggiungono i rappresentanti del Coisp.

«Noi chiediamo non solo la rapida fornitura del taser ai colleghi che operano sul territorio - la richiesta finale del Coisp - ma anche inasprimento nelle modalità di allontanamento di chi è nel territorio nazionale senza alcun diritto, che poi cade inevitabilmente nella trappola dell'illecito. Non possiamo consentire che chiunque possa attentare all'incolumità delle forze dell'ordine. Il taser è necessario».

Redazione

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