Il Nazionale

Cronaca | 19 agosto 2021, 12:41

Disarma un carabiniere e gli spara a Cairo: davanti al Gip ammette di aver preso in grande quantità un ansiolitico

Si è scusato, specificando che la sua reazione è stata causata dal farmaco per l'ansia. Confermato il carcere

Disarma un carabiniere e gli spara a Cairo: davanti al Gip ammette di aver preso in grande quantità un ansiolitico

Si è scusato e ha ammesso di aver reagito così perchè aveva preso in grande quantità un farmaco per l'ansia.

Così il marocchino Saki Aimane davanti al Gip del Tribunale di Savona Alessia Ceccardi e al Pm Giovanni Battista Ferro, ha confermato che lunedì scorso a Cairo Montenotte aveva preso la pistola ad un carabiniere e poi successivamente aveva sparato, anche se quest'ultimo aspetto, di più grave entità, non lo ricordava con precisione.

Il fatto, avvenuto quattro giorni fa nella stazione di San Giuseppe di Cairo, ha visto coinvolto proprio il 18enne, evaso dagli arresti domiciliari a Torino, che a seguito di un controllo, aveva disarmato l'agente e gli aveva sparato, con la sua stessa Beretta semiautomatica calibro 9, senza colpirlo.

Il gruppo composto da cinque giovani di origine magrebina (tra i 17 e i 18 anni, tra i quali proprio Aimane), scesi da un treno proveniente da Torino, aveva iniziato a infastidire i clienti del bar della stazione.

Il loro atteggiamento su segnalazione del titolare dell'esercizio pubblico era stato attenzionato da una pattuglia dei carabinieri della radiomobile di Cairo Montenotte in transito nella zona per i consueti controlli del territorio.

I militari avevano cosi deciso di identificare i giovani: quattro hanno tirato fuori regolarmente i documenti. Il 18enne invece sottoposto agli arresti domiciliari per una rapina compiuta quando era ancora minorenne, aveva tentato la fuga per evitare l'identificazione.

Immediatamente fermato da uno dei due carabinieri, ne era nata una colluttazione nel corso della quale il giovane era riuscito strappare la pistola dalla fondina del militare.

Dopo aver cercato più volte di sparare (l'arma non aveva il colpo in canna), ha scarrellato, armando la pistola, e aveva fatto fuoco contro il carabiniere puntando al petto.

Il carabiniere era riuscito a colpire il braccio del 18enne poco prima dello sparo.

Fortunatamente il proiettile aveva mancato il militare, sibilando a fianco dell'orecchio e procurandogli una lesione non grave al timpano. Dopo attimi di tensione, grazie all'arrivo del collega, Aimane era stato disarmato e arrestato.

Una volta bloccato e fatto sedere nella pattuglia per portarlo in caserma a Cairo (prima del trasferimento nel carcere di Genova Marassi), il 18enne marocchino aveva inoltre dato di matto, minacciando più volte di dare delle testate in macchina per ferirsi e accusare cosi i carabinieri di averlo picchiato. Solo non sapeva che i militari lo stavano registrando.

Saki Aimane era stato accusato di evasione impropria dai domiciliari, violenza, resistenza a pubblico ufficiale e tentato omicidio pluriaggravato. Per gli altri quattro, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio e rapina, non c'è stato alcun luogo a procedere.

Oggi dopo la convalida dell'arresto è stato confermato il carcere per il 18enne.

Commenti