Il Nazionale

Cronaca | 18 agosto 2021, 10:25

Ventisettenne aggredito e picchiato a sangue in corso Racconigi, la polizia ferma due amici per tentato omicidio

I tre avevano trascorso la serata in un locale. Un'accesa discussione è poi esplosa in mezzo al corso, dove la vittima è stata ritrovata in stato di incoscienza. Decisivo per le indagini il racconto di un testimone

Ventisettenne aggredito e picchiato a sangue in corso Racconigi, la polizia ferma due amici per tentato omicidio

Due giovani di 30 e 18 anni sono stati fermati dalla polizia con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di un ragazzo, probabilmente loro amico. La vittima, 27 anni, nella notte di giovedì 12 agosto era stata trovata in stato di incoscienza in corso Racconigi dopo un pestaggio.

Per ricostruire tutta la storia, la polizia si è basata sul dettagliato racconto di un testimone e sulle immagini registrate da una telecamera di video sorveglianza. I tre ragazzi hanno trascorso la serata in un locale della zona, poi, dopo la chiusura, si sono recati insieme in corso Racconigi. Lì è iniziata una violenta discussione, probabilmente per futili motivi, culminata con la brutale aggressione al ventisettenne.

Quest’ultimo, soccorso in stato d’incoscienza dopo che il testimone dell'aggressione aveva chiamato il 118, era stato in un primo momento trasportato all’Ospedale Martini; poche ore dopo, a seguito dell’aggravarsi della situazione clinica, era stato trasferito al “San Giovanni Bosco” e giudicato in prognosi riservata.

Intanto la polizia ha avviato una serrata attività investigativa che ha portato all'individuazione dei responsabili della violenta aggressione. Presso i loro domicili, la polizia ha trovato e poi sequestrato i capi di abbigliamento utilizzati la sera dell'aggressione, così come perfettamente descritti dal testimone. Gli stessi aggressori sono quindi stati rintracciati e sottoposti al fermo per il reato di tentato omicidio.

Dopo l'interrogatorio, il Gip ha convalidato i provvedimenti di fermo disponendo le misure cautelari della custodia in carcere per il ragazzo classe 1990 e degli arresti domiciliari per il classe 2003, entrambi torinesi.

Daniele Angi

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