Il Nazionale

Cronaca | 03 luglio 2021, 11:49

Avrebbe adescato una minorenne su Facebook e abusato di lei al Parco Europa di Mondovì: 38enne a processo

In aula il consulente della difesa dell'imputato e la ginecologa che quella notte visità la presunta vittima: "Nessun segno di violenza o lesione sul corpo della ragazzina. Referto regolare"

Avrebbe adescato una minorenne su Facebook e abusato di lei al Parco Europa di Mondovì: 38enne a processo

E’ proseguito nell’aula del tribunale di Cuneo il procedimento penale relativo ad una presunta violenza sessuale che sarebbe avvenuta nell’agosto 2019 al Parco Europa di Mondovì. Chiamato a rispondere davanti al collegio giudicante un uomo di 38 anni. La presunta vittima è una ragazzina a quel tempo minorenne.

Gli unici dettagli appurati è che quella sera d’agosto i due erano insieme al parco e lui si era presentato sotto il falso nome “Andrea”. Presenti in aula il consulente tecnico della difesa dell’imputato e la ginecologa dell’ospedale di Mondovì che, dopo aver visitato la presunta vittima che quella stessa sera, dopo l’incontro, si era recata al pronto soccorso, ne aveva redatto l’anamnesi: “Non vi era la presenza di segni di violenza fisica sul corpo né sulla zona genitale - ha riferito la dottoressa- Il referto ginecologico è stato regolare”.

Secondo quanto riferito al medico dalla ragazzina, l’imputato l’avrebbe cinta alla vita e accompagnata in una zona più buia dietro i servizi pubblici: “Lei non avrebbe opposto resistenza perché aveva paura. L’uomo si sarebbe sbottonato i pantaloni per farsi toccare e avrebbe tentato di inserire le mani sotto la camicia della ragazza. Lei si è allontanata e lui non l’ha seguita. Ha detto che quando si è voltata, l’ha visto salire su un’auto nera”.  

Interrogato dal suo difensore, l’imputato ha reso il suo esame: “Quella sera stavo fumando una sigaretta al parco. Ero seduto su una panchina. Nel mentre alle mie spalle è passata la ragazza, che mi ha sorriso. Si è avvicinata e ci siamo presentati. Le ho detto che mi chiamavo Andrea. Lei ha chiesto se poteva sedersi”. Mi ha detto che si era trasferita da poco e voleva crearsi un po’ di amicizie. Ricordo che ci siamo abbracciati e abbiamo deciso di fare due passi al parco. La ragazza si è seduta sulle mie ginocchia e lì ci siamo baciati e toccati sopra i vestiti. Tutto quello che è successo è successo perché lo volevamo. Lei mi ha chiesto il contatto acebook, io le ho dato il telefono e lei si è mandata la richiesta di amicizia, scrivendo nome e cognome, L’avevo contattata su facebook ma lei non mi ha mai risposto, quindi ho lasciato perdere. Ho utilizzato un profilo fake per integrarmi un po’ di più”.

Nella prossima udienza, rinviata al 15 settembre, si ascolterà la presunta vittima, sentita solo in incidente probatorio.

CharB.

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