Il Nazionale

Cronaca | 27 giugno 2021, 14:42

Infortunio sul lavoro alla Colussi S.p.a di Fossano, assolto il direttore del pastificio

L’episodio risale al gennaio 2017, il p.m.: “Il modo di basare la sicurezza sul ‘fai da te’ è un’impostazione metodologica. È un modo di concepire la sicurezza che si trova agli antipodi del testo unico sulla sicurezza”

Infortunio sul lavoro alla Colussi S.p.a di Fossano, assolto il direttore del pastificio

È stato assolto al tribunale di Cuneo il direttore del pastificio Colussi spa di Fossano, sotto accusa dal 2017 per lesioni colpose gravi ai danni di una dipendente addetta all’impianto di confezionamento.

Dalla ricostruzione della dinamica dell’incidente, che ha costretto la donna ad una riabilitazione di circa 11mesi, è emerso che uno dei telai del macchinario si è incastrato con un altro nel polmone d’accumulo, impendendo in questo modo al ribaltatore di prenderlo. A questo punto l’intervento della lavoratrice: appoggiando il piede sulla parte del ribaltatore, si è spinta con il busto verso il telaio e una volta disincastrato, il pistone ha ripreso di colpo il suo lavoro colpendola alla gamba e sbalzandola all’indietro.

Punto saliente del procedimento ed evidenziato nella requisitoria pronunciata dal p.m. Attilio Offman è stata la mancanza di informazioni fornite dall’azienda ai lavoratori sul modus operandi a fronte dell’inceppamento del macchinario: “Mancava una segnalazione del cartello idonea. Se la cartellonistica deve guidare i lavoratori, doveva essere inserita anche l’indicazione di seguire il programma sulla consolle. Nella valutazione del rischio il titolare deve valutare tutti i rischi. La questione era nota in azienda, del resto l’operatore di reparto ha descritto come inconveniente tipico ‘il telaio si ferma in una posizione che non è la sua, dunque bisogna intervenire per riposizionarlo’. Il modo di basare la sicurezza sul “fai da te” è un’impostazione metodologica. È un modo di concepire la sicurezza che si trova agli antipodi del TU sulla sicurezza”. A fronte del risarcimento liquidato alla parte offesa, il p.m. ha chiesto di condannare il direttore dell’industria alla sola pena pecuniaria della multa.

La difesa, contrariamente, ha evidenziato come “le dichiarazioni rese sia dal consulente che da altri dipendenti testimonino che il ribaltatore poteva essere fermato e messo in sicurezza in pochi secondi. Quando l’impianto andava in blocco si azionava anche l’allarme sonoro. I lavoratori dovevano operare sul display prima di ripristinare le condizioni. L’infortunata -ha concluso l’avvocato-  ha riferito di aver ricevuto istruzioni per il corretto della macchina: era una lavoratrice non solo esperta ma autorizzata a intervenire”.

Il direttore è stato assolto ‘per tenuità del fatto’: formula questa con cui viene riconosciuta la responsabilità penale dell’imputato ma se ne esclude la punibilità. Secondo il codice penale, la formula può escludere la punibilità nei casi di lesioni considerate ‘gravi’ ma non gravissime.

CharB.

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