Il Nazionale

Cronaca | 18 giugno 2021, 12:56

Rapinano e sequestrano dipendenti e clienti: individuata la banda del colpo alla Cassa di Risparmio di Savona

Arrestato uno degli autori della rapina alla filiale Carige di Legino: un 49enne siciliano, partito da Palermo con un auto a noleggio con la targa clonata

Rapinano e sequestrano dipendenti e clienti: individuata la banda del colpo alla Cassa di Risparmio di Savona

Aveva preso a noleggio una macchina a Palermo con la targa clonata e dopo aver attraversato tutta l'Italia aveva compiuto, insieme a dei complici, una rapina a Savona, nella Cassa di Risparmio di Legino tra via Cadorna e via Bove.

La squadra mobile della Polizia di Savona in collaborazione con i colleghi siciliani hanno arrestato nella giornata di oggi l'uomo, 49enne palermitano, per essere stato l'autore del furto avvenuto nella banca savonese lo scorso 13 febbraio del 2020.

In quell'occasione erano state tre le persone protagonista della vicenda, che con il volto coperto da una maschera in lattice attaccata al viso, dopo aver avvicinato la cassiera, avevano dichiarato di essere armate.

All'interno della banca, i malviventi si erano trattenuti circa 45 minuti, dalle 15.50 alle 16.35, per tentare di racimolare più denaro possibile consentendo infatti all'impiegato di aprire la cassa temporizzata più volte, con il bottino finale che era stato di 37mila euro, dei quali 10mila euro in monete. Prima di andarsene avevano rinchiuso quattro dipendenti e due clienti nello sgabuzzino: uno dei degli impiegati aveva però con sé un'altra chiave ed era così riuscito a riaprire il caveau.

Immediata a quel punto era scattata la chiamata alle forze dell'ordine.

Gli agenti erano riusciti, dopo un'intensa e non semplice attività di indagine, poi a scoprire che i malvimenti avevano compiuto un altro colpo con lo stesso modus operanti (volto coperto, minacce e poi sequestro) circa un mese prima, il 17 gennaio, in una banca cooperativa, Credito Vicentino di Soave in provincia di Verona, che aveva fruttato circa 65mila euro in contanti.

Oltre all'arrestato sarebbero 4 gli indagati per rapina, sequestro di persone e falso, di cui uno residente in Sicilia e due in provincia di Torino, i quali effettuavano sopralluoghi sia interni che esterni per prendere cosi visione delle banche necessarie per i colpi. Per entrare all'interno delle filiali utilizzavano come scuse il fatto di essere interessati ad aprire linee di credito o effettuare cessioni di mutui.

Sono tuttora in corso le perquisizioni, in collaborazione con la squadra mobile di Torino, nelle abitazioni degli indagati dove sono gia stati trovati gli abiti che erano stati utilizzati nei sopralluoghi. In una cassa di sicurezza invece sono stati rinvenuti 75mila euro in contanti e una quantità rilevante di metalli preziosi.

Nei periodi di allentamento del lockdown i rapinatori si stavano organizzando per effettuare delle rapine in provincia di Reggio Emilia ma poi le nuove misure restrittive avevano stoppato i loro intenti, monitorati comunque dalle forze dell'ordine.

L'attività investigativa sta continuando coordinata dal Pm Elisa Milocco e dal Gip Francesco Meloni del Tribunale di Savona.

Luciano Parodi

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