Il Nazionale

Cronaca | 09 giugno 2021, 10:41

Centinaia di fatture false per incassare le provvigioni: braidese a giudizio

Sorgenia Spa parte civile nel procedimento a carico di un 50enne che utilizzò i contrassegni del gruppo energetico per l’emissione di oltre 500 documenti fiscali artefatti

Centinaia di fatture false per incassare le provvigioni: braidese a giudizio

Prosegue ad Asti il processo a carico di un braidese, A. R., classe  1970, difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio, a giudizio insieme a M. G., residente a Moncalieri, classe 1982, patrocinato dall’avvocato Antonio Foti, a giudizio per sostituzione di persona per una truffa che i due avrebbero commesso nella loro veste di procacciatori d’affari per conto di tre società lombarde impegnate nel ramo energia: la Royal Group di Como, la Levigas di Milano e la Linea Più di Pavia.    

Nello specifico, i due sono imputati ai sensi dell’articolo 494 del Codice Penale con l’aggravante della tentata truffa in quanto, al fine di procurarsi un profitto illecito consistito nel percepire ingenti provvigioni dalle tre società, si sostituivano al legale rappresentante di una quarta azienda, la Sorgenia Spa di Milano, producendo oltre 500 fatture apparentemente emesse da quest’ultima – per tale scopo utilizzando anche il contrassegno distintivo del noto operatore energetico – e le inoltravano alle prime che, tratte in inganno, versavano in loro favore provvigioni per oltre 40mila euro.

Nelle scorse settimane il procedimento aveva visto tenersi l’udienza dibattimentale. Di fronte al giudice Cristina Carola Giordano Sorgenia Spa si è costituita parte civile con l’avvocato Matteo Vizzardi del foro di Milano, mentre la difesa di M. G. ha rappresentato l’intenzione del suo assistito di arrivare a un patteggiamento. L’avvocato Ponzio ha invece presentato una memoria eccependo un difetto di competenza territoriale del Tribunale di Asti. "I reati di sostituzione di persona – spiega il legale albese – sono connessi alle truffe alle società energetiche. La competenza in un simile caso appartiene al giudice competente per il reato più grave. Da qui l’istanza da noi presentata per chiedere di essere giudicati dal Tribunale di Milano".

Il giudice ha quindi chiesto di acquisire il fascicolo relativo alle prove – nel dicembre 2018 i due erano stati condannati per alcune delle truffe – e il processo è stato ulteriormente rinviato al prossimo 2 luglio.

Redazione

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