Nuovi sbarchi in Italia previsti questa settimana.
Tra giovedì e venerdì, infatti, sono attesi 559 arrivi in tutta Italia. In Piemonte saranno assegnate 60 persone.
Il presidente Alberto Preioni, a nome di tutti i consiglieri del gruppo Lega Salvini Piemonte, denuncia l’arrivo di altre decine di clandestini sul territorio piemontese dopo il susseguirsi degli sbarchi degli ultimi giorni.
“Continua la ridistribuzione degli immigrati tra le regioni italiane già prostrate dalla pandemia – è il commento del presidente Preioni – mentre nulla viene fatto per bloccare l’arrivo dei barconi né per gestire su scala europea questa invasione. Secondo le ultime proiezioni, il Piemonte dovrebbe accogliere 60 clandestini provenienti da Lampedusa e dalle altre località del Sud Italia già da dopodomani. E una delle destinazioni potrebbe ancora una volta essere l’ex caserma di Castello d’Annone in provincia di Asti, di fatto trasformata in un campo profughi con la politica del “liberi tutti” in materia di immigrazione. Il Piemonte non può continuare a pagare il conto dei porti aperti, mentre un Paese come la Spagna, che pure ha un governo di sinistra, schiera l’esercito per difendere i propri confini. Di certo il Piemonte non ha risorse da destinare all’accoglienza indiscriminata: dopo i lunghissimi mesi del Covid ogni centesimo deve essere utilizzato per aiutare famiglie e imprese in difficoltà. E soprattutto bisogna tornare alla strategia adottata dal nostro leader Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno, l’unico politico italiano che è stato per davvero capace di fermare gli sbarchi”.
“Apprendiamo che il Piemonte sarebbe stata individuata come regione destinata ad ospitare migranti approdati sulle nostre coste. La nostra contrarietà a questo progetto di distribuzione calato dall’alto è ferma. Come Regione abbiamo già fatto molto in questo senso, accogliendo in passato un numero più che considerevole di migranti destinati alle strutture del territorio - afferma l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca -. Oggi, in un contesto di crisi economica e sociale portata dalla pandemia, chiedere al Piemonte e ai piemontesi di farsi carico dell’accoglienza di nuovi migranti vuole dire creare un precedente che peserà sui cittadini e non risolverà il problema. Possono le regioni italiane farsi carico da sole delle ondate migratorie che ci attendono da qui all’estate? Per noi la risposta è no. Per questo esprimiamo un parere fortemente negativo sulla possibilità che sia la nostra Regione a dover farsi carico dei nuovi arrivi”.
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