Il Nazionale

Cronaca | 17 maggio 2021, 17:28

Al Sermig la cerimonia in memoria delle vittime del Covid: Bergamo dona una targa all'Arsenale della Pace (FOTO e VIDEO)

Appendino: "Dobbiamo guardare con speranza al futuro". Gori: "Questa targa che abbiamo voluto donare all'Arsenale è una copia della lapide che abbiamo posto al cimitero di Bergamo"

Al Sermig la cerimonia in memoria delle vittime del Covid: Bergamo dona una targa all'Arsenale della Pace (FOTO e VIDEO)

Bergamo e Torino unite nella memoria delle vittime del Covid grazie al Sermig. E’ con tre rintocchi di una campana e lo svelamento di una targa che i sindaci Giorgio Gori e Chiara Appendino hanno partecipato alla cerimonia per la “Giornata del Perdono”, promossa ogni anno dal Sermig.

Bergamo dona una targa all'Arsenale della Pace

Un momento che quest’anno è servito a ricucire le ferite lasciate dalla pandemia, a ricostruire un tessuto sociale più giusto, a riscoprire l’autenticità delle relazioni personali. I primi cittadini, insieme all’arcivescovo Cesare Nosiglia e a Ernesto Olivero, hanno scoperto la targa donata dalla città di Bergamo che riproduce “Tu ci sei”, la preghiera di Olivero posta nel cimitero della città lombarda in memoria delle vittime."Ovviamente è un momento di ricordo di tutte le vittime: il Sermig rappresenta un luogo di solidarietà, proprio partendo dall'esperienza di Bergamo, dobbiamo guardare con speranza al futuro" è l'auspicio della sindaca di Torino, Chiara Appendino.

"Trovata l'energia per reagire e ripartire"

"Questa targa che abbiamo voluto donare all'Arsenale è una copia della lapide che abbiamo posto al cimitero di Bergamo" racconta Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. "La vicenda drammatica e triste come quella che ci ha colpiti, ha avuto i suoi aspetti positivi: abbiamo trovato energie dentro di noi che hanno consentito alla Città di reagire in modo inaspettato e si sono tradotte in esperienze di volontariato molto diffuse" conclude il primo cittadino.

Olivero: "Da tragedie come queste occorre uscire migliori"

La Giornata del Perdono – spiega Olivero – vuole essere un segno di riconciliazione e di speranza perché non possiamo ripartire come se niente fosse. Da tragedie così grandi possiamo uscire migliori o peggiori di prima. Solo noi possiamo scegliere”.

Andrea Parisotto

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