Il Nazionale

Cronaca | 10 maggio 2021, 11:49

Aggressione omofoba a Torino: insulti e minacce a una transgender con il fidanzato: "Fr.. di m.. vi ammazzo"

La denuncia al portale Gay.it: "Ho sempre considerato quella della Mole come una città lgbt friendly, ma venerdì sera mi sono sentita insicura". La solidarietà di Appendino e Giusta

Aggressione omofoba a Torino: insulti e minacce a una transgender con il fidanzato: "Fr.. di m.. vi ammazzo"

E' successo venerdì sera, in una zona di Torino Nord. Un'aggressione omofoba aidatti di una transgender che era in giro in compagnia del proprio fidanzato. A raccontarlo è Silvia, che ha affidato il proprio sfogo al portale Gay.it e ha spiegato come la coppia era semplicemente "andata a cena fuori. Io ero vestita al femminile, ma senza tacchi o gonna: avevo un jeans, una felpa e un po' di trucco".

Lei e il suo ragazzo passeggiavano a braccetto, quando qualcuno li ha avvicinato e li ha insultati: "Fr.. di m.., io vi ammazzo". Uno scambio di sguardi, legato più al disorientamento e alla paura che a un'intenzione di sfida e la situazione ha rischiato di degenerare: "L'ho guardato in faccia e lui mi ha detto che non dovevo nemmeno guardarlo, altrimenti mi ammazzava".

Nel racconto di Silvia anche il tentativo dell'aggressore, armato di bottiglia, di prenderli a calci. "Da tempo giro con lo spray al peperoncino per autodifesa - dice ancora la transgender nel suo racconto - ma venerdì avevo deciso di non portarlo con me. La mia idea è che Torino sia una città lgbt-friendly, sta migliorando, dunque non ho sentito il bisogno di prendere lo spray. Ma venerdì sera mi sono sentita insicura".

"Non sarà un simile, vigliacco, gesto a oscurare il nostro impegno per l'inclusione di tutte e tutti, ma è sempre più evidente la necessità di una legge, il Ddl Zan". Così, su Facebook, la sindaca Chiara Appendino commenta l'episodio. "A essere stata aggredita non è solo Silvia ma tutta Torino - sottolinea Appendino - a nome della quale voglio esprimere a lei e a tutta la comunità Lgbt la più sincera vicinanza".

Anche l'assessore ai Diritti Marco Giusta è intervenuto: "Ancora una volta assistiamo nella nostra Torino a una brutta pagina nei confronti della comunità LGBT, che si aggiunge alle altre brutte pagine (femminicidi, razzismo, abilismo etc) che leggiamo ormai quasi quotidinamente a livello nazionale e locale. Brutte pagine che non vogliamo più vedere, parole che ancora pesano nelle nostre vite e no, non ci basta sorriderle per mandarle via. Abbiamo bisogno di leggi, abbiamo bisogno di azioni, abbiamo bisogno di persone di buona volontà che si alzino in piedi e dicano basta. Come ha fatto Fedez, come ha fatto Michele Bravi, come hanno fatto le tante persone alleate. Abbiamo bisogno che la politica si assuma la responsabilità di queste azioni, e si impegni a contrastarle. Tutto il resto sono solo chiacchiere nel vento".

redazione

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