Il progetto Break The Silence diventa un libro. A un anno di distanza dal primo post pubblicato su Instagram dalle quattro fondatrici torinesi, arriva in libreria, da domani, una raccolta di testimonianze che vuole rompere il silenzio su molestie e violenze di genere.
In occasione del lancio del volume, edito da Golem Edizioni, anche a Torino oggi si scende in piazza per il Denim Day.
"Vogliamo rompere il silenzio contro le discriminazioni di genere e le violenze sessuali", spiegano Mariachiara Cataldo, Francesca Sapey, Giulia Chinigò e Francesca Valentina Penotti. "Riteniamo quindi necessario celebrare un evento nato negli Stati Uniti grazie all’associazione Peace Over Violence, molto sentito e diffuso all’estero, ma che affonda le sue radici in provincia di Potenza, nel comune di Bella".
L'evento si rifà a quello che accadde in Italia nel 1998, quando una sentenza della Corte di Cassazione italiana annullò una condanna per stupro a carico di un 45enne poiché "la vittima di 18 anni indossava jeans aderenti e dunque difficili da togliere senza il consenso della vittima".
"Nel 2020, in Italia viene uccisa una donna ogni tre giorni e tutti possiamo impegnarci affinché questi orrori non accadano più - continuano le ragazze - Come recita lo slogan del Denim Day, siamo tutti responsabili del cambiamento". Il flash mob vuole lanciare un messaggio chiaro: "Nessuna è sola, la vittima non deve colpevolizzarsi: come lei ci sono tantissime altre persone che ogni giorno vivono situazioni simili ovunque, perché purtroppo nessun luogo è sicuro".
A sostenere la causa anche Andrea Villa, autore di numerosi manifesti irriverenti e provocatori, che per l'occasione ha creato "Via crucijeans", dissacrante reinterpretazione del calvario cui sono sottoposte tutte le donne vittime di violenza, giudicate dall'opinione pubblica e troppo spesso non credute.
"Siamo molto orgogliosi di pubblicare questo libro, che abbiamo fortemente voluto fin dalla nascita del movimento", spiega Giancarlo Caselli, editore di Golem Edizioni. "Si pone perfettamente nella nostra linea editoriale sempre attenta a iniziative a difesa dei più deboli e dei più discriminati, e a sostegno dei diritti civili che sono alla base di una convivenza degna di questo nome".
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