Il Nazionale

Cronaca | 09 aprile 2021, 18:39

Nuovo Ospedale Galliera, Monsignor Tasca apre al dialogo

Con una nota l’Arcivescovo di Genova ha convocato un incontro che si terrà il 19 o 22 aprile alle 15 presso l’aula magna del nosocomio, in parte in presenza e in parte in streaming, “per rispondere alle domande, chiarire dubbi e illustrare in modo chiaro, trasparente e senza pregiudizi il progetto”

Nuovo Ospedale Galliera, Monsignor Tasca apre al dialogo

Il progetto e il destino dell’ospedale Galliera di Genova continuano a far parlare. Il dibattito è aperto da molti anni ma negli ultimi tempi si è arricchito di nuovi capitoli. Da molto tempo le associazioni e i comitati cittadini che hanno espresso critiche (e presentato ricorsi) chiedevano un incontro con i massimi rappresentanti dell’Ente in modo da poter discutere a viso aperto del tema. 

Ed è notizia proprio di questi giorni che nelle prossime settimane si terrà un incontro alla presenza dell’Arcivescovo di Genova, Monsignor Marco Tasca, ma anche dei dirigenti dell’ospedale. Ricordiamo che per statuto Monsignor Tasca è Presidente del Galliera.

Nell’occasione saranno presenti i rappresentanti dei vari gruppi che hanno una posizione di contrarietà nei confronti del nuovo nosocomio e che nel corso del tempo hanno sollevato dubbi e critiche su molteplici aspetti. Di fondo, tuttavia, esiste anche la contrarietà generale a un nuovo ospedale Galliera, visto come un ostacolo alla realizzazione di un grande hub sanitario che copra i quartieri del ponente cittadino. Le due strade vengono quindi viste come l’una potenzialmente in grado di annullare l’altra, anche se a dire il vero a oggi non vi sono riscontri su questo.

Monsignor Tasca, recita una nota, “invita i rappresentati delle associazioni estensori della lettera, ad un incontro da tenersi in uno dei giorni 19 o 22 aprile 2021, alle ore 15, da tenersi presso l’aula magna dell’Ospedale Galliera di Genova, parte in presenza e in streaming, per rispondere alle loro domande, chiarire dubbi e illustrare in modo chiaro, trasparente e senza pregiudizi il progetto sul Nuovo Galliera, ivi inclusi i criteri di pianificazione sanitaria che confermano la validità del progetto”.

Il passaggio arriva a distanza di poco tempo dalle critiche mosse dall’ex procuratore della Corte dei Conti regionale, Ermete Bogetti, che contestava il progetto del nuovo ospedale Galliera a riguardo dei costi della nuova struttura, dei posti letto e del destino di alcuni immobili storici. Il giorno successivo, in occasione della presentazione ufficiale del nuovo progetto, il vicepresidente dell’ente Giuseppe Zampini aveva annunciato azioni legali contro Bogetti poi concretizzatesi in un incarico affidato a un penalista.

Venti associazioni genovesi tra le quali Italia Nostra (di cui Bogetti è stato presidente genovese fino a pochi mesi fa), Legambienete, Casa della Legalità, Medici per l’Ambiente, Istituto Italiano Bioetica, circolo Zenzero, Amici di Ponte Carrega e altre hanno redatto una lettera a sostegno di Bogetti: “La demolizione di padiglioni storici e recenti - si legge nel comunicato - l’eliminazione del verde in piena terra, lo sventramento della collina, la vendita di padiglioni per la realizzazione di attività commerciali e residenziali, la riduzione dei posti letto di degenza e del personale sanitario, l’incremento delle attività destinate a privati paganti, i costosi business plan affidati ad aziende e università commerciali private, non ci paiono affatto in linea con il mandato della fondatrice e un vice Presidente, contemporaneamente presidente di Ansaldo Energia e di Confindustria Liguria, non ci ricorda il buon samaritano…, Le rilevanti istanze sollevate da cittadini e associazioni sono tuttora senza risposta perché, avendo eluso le previste Valutazioni Ambientali, non è mai stata considerata nessuna opzione alternativa e non è mai stato effettuato alcun dibattito pubblico. Per costruire un ospedale bisogna conoscere bene le esigenze epidemiologiche della popolazione che si intende servire. Qui, al contrario, si ignorano gli urgenti bisogni della popolazione di mezza città: Ponente e val Polcevera, da anni deprivati di risorse e servizi sanitari. Chiediamo la ricollocazione di questo progetto, distante dalle popolazioni, bisognose sia in termini geografici che sanitari”.

Redazione

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