"Stamattina c'è stato un grosso malinteso, sono grato al Comune di Torino per avermi offerto questo alloggio che accetto con piacere". Rachid Saiad, il marocchino che nel 2013 salvò la vita a mamma e figlia diventando "l'angelo di Ivrea" e che negli ultimi mesi ha vissuto dentro un'automobile, nel pomeriggio ha fatto dietrofront e ha accettato la sistemazione messa a disposizione dal Comune di Torino, agli Asili notturni Umberto I.
"Pensavo che gli orari di ingresso e uscita potessero ostacolare il mio nuovo impiego - spiega Rachid, che nei prossimi giorni comincerà a lavorare in una ditta del settore automotive - ma non è così e quindi sono felice di accettare l'offerta del Comune, che ringrazio per la solidarietà".
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