Il Nazionale

Cronaca | 30 marzo 2021, 11:24

Pugno duro della Questura contro la violenza di genere

Disposta la sorveglianza speciale per un uomo, con precedenti per traffico di stupefacenti in sud America, che aveva reso un incubo la vita della ex compagna

Pugno duro della Questura contro la violenza di genere

La violenza di genere – molto spesso perpetrata da chi, come mariti, compagni o padri dovrebbe invece essere più amorevole nei confronti delle vittime – è un fenomeno che, purtroppo, non accenna a scemare. Fortunatamente, di contro, l’istituzione del “Codice rosso” ha aperto la strada a nuovi provvedimenti restrittivi, prima riservati soltanto a chi si macchiava di reati di mafia o comunque era criminale abituale, integrando la violenza di genere nel novero dei reati gravi e consentendo alla Magistratura di adottare provvedimenti quali sequestro e confisca di beni e materiali.

Altro provvedimento molto importante è la sorveglianza speciale, che recentemente il Tribunale di Torino, accogliendo la proposta avanzata dalla Questura di Asti, ha applicato a carico di C.C.S., soggetto comunque già posto agli arresti domiciliari fuori regione, cui è stato ora affibbiato anche il divieto di avvicinarsi alla sua vittima o comunicare con le per un periodo di tre anni. Terminati i quali l’auspicio è che l’uomo che per anni l’ha vessata con indicibili violenze sia uscito definitivamente dalla sua vita.

ALCOL, DROGA E UN PASSATO DA NARCOTRAFFICANTE

Conosciutisi tre anni fa, l’amore tra l’uomo e la sua ex compagna si è ben presto tramutato un incubo. Lui si è ben presto rivelato estremamente brutale, con il vizio dell’alcol e consumatore abituale di sostanze stupefacenti. Queste ultime, peraltro, hanno caratterizzato un lungo periodo della sua vita anche in veste di trafficante di droghe pesanti in sud America, reati per i quali ha scontato i suoi primi 8 anni di carcere. Anziché approfittare dell’incontro con la donna per riscattarsi, ben presto ha iniziato a dimostrarsi violento per gelosia e crescente necessità di denaro, arrivando a provocarle un trauma cranico da percosse e lesioni al dorso e alle braccia.

Maltrattamento continui che hanno infine spinto la donna a rivelare, prima ai medici del Pronto Soccorso e poi agli agenti della Questura preposti a indagare su questo tipo di reati, l’incubo che stava vivendo. In seguito a ciò, la magistratura aveva emesso nei confronti dell’aguzzino la misura cautelare del divieto di dimora per lui nel comune di Asti, il divieto di farvi ritorno e il divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati, oltre al divieto di comunicare con la vittima con qualsiasi mezzo.

Ciò nonostante, l’uomo aveva continuato a minacciarla, tempestandola di chiamate e messaggio il giorno e la notte. A quel punto, la Polizia lo ha tratto in arresto e, nel contempo, la Divisione Polizia Anticrimine ha avviato la procedura per la sorveglianza speciale con divieto di avvicinamento che, emesso e notificato nei giorni scorsi, inchioderà l’uomo ad una serie di obblighi e limitazioni quando avrà terminato il periodo di arresto, sino al sopraggiungere delle prossime condanne per i reati commessi.

LA SORVEGLIANZA SPECIALE, POTENTE 'ARMA' CONTRO LA VIOLENZA

Rientra infatti tra le prerogative del Questore, in quanto autorità di pubblica sicurezza, proporre tali misure al Tribunale, ponendo limitazioni importanti alla vita del soggetto, sia per gli orari di uscita che per le persone che possono essere frequentate e determinando controlli continui da parte delle forze di polizia.

Analogo provvedimento era stato emesso, sempre dalla Questua di Asti, in relazione alle violenze subita da una diciottenne vittima della folle gelosia di un coetaneo che le infliggeva morsi, spinte, calci, pugni, schiaffi, testate, le sputava addosso e la insultava con epiteti immaginabili. Appena la giovane donna ha trovato il coraggio di parlare con gli esperti di violenza della Questura, il ragazzo è stato condotto in un carcere lontano, dove è tuttora e dove sta scontando una pena già emessa in tempo record dal Tribunale di Asti per questi reati. All’uscita lo attenderanno 4 anni di sorveglianza speciale.

I VIOLENTI NON BUSSANO... SPESSO HANNO LE CHIAVI DI CASA

Un ammonimento al mese viene messo alla firma del Questore in quest’ultimo periodo, segno che la statistica non si abbassa. Del resto – tornando alla considerazione iniziale – l’82% di chi colpisce, non bussa… ha già le chiavi di casa in tasca.

Gabriele Massaro

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