Il Nazionale

Cronaca | 26 marzo 2021, 23:06

Morte dell’ex Drughi Bucci: caso archiviato tra misteri e molti dubbi

Scoperti incontri segreti, orari della ricomparsa di borsello e chiavi spariti dopo il presunto suicidio: una chiusura indagini che aumenta i sospetti dopo oltre tre anni di indagini della procura di Cuneo

Morte dell’ex Drughi Bucci: caso archiviato tra misteri e molti dubbi

“Il caso è stato archiviato, però abbiamo avuto la conferma che non si è trattato di un suicidio puro e semplice, se così posso definirlo. Perché dagli atti della procura emerge che c’è stato un intervento di almeno un’altra persona, se non più di una, nelle ore prima della morte di Raffaello. Non sappiamo chi è, o chi sono, queste persone e neppure cosa abbiano fatto o detto ma sapere che esistono, è un passo avanti nell’inchiesta che, con nuovi elementi, potrebbe anche essere riaperta”.

Con queste parole Gabriella Bernardis, la ex compagna di Raffaello Bucci, dipendente bianconero e informatore dei servizi segreti, ex ultras dei Drughi, trovato morto sotto il viadotto di Fossano il 7 luglio 2016, commenta l'archiviazione dell'indagine sulla misteriosa morte del padre di suo figlio.

Infatti, dopo oltre tre anni di scrupolose indagini, decine di interrogatori e tanto di riesumazione del cadavere, il procuratore capo di Cuneo, Onelio Dodero, ha depositato la richiesta di archiviazione.

“Ringraziamo la procura per le indagini minuziose - ha precisato l’avvocato cuneese di Gabriella Bernardis, Paolo Verra -. Questa archiviazione non è una sconfitta e anche se lascia molti dubbi, svariati punti interrogativi e aumenta il mistero che avvolge la morte di Raffaello Bucci, lascia la porta aperta ad una possibile riapertura, nel caso in cui emergessero dei nuovi elementi. Oppure nell’ipotesi in cui qualcuno, tra un po’ di tempo avrà voglia di raccontare come sono andate le cose”.

Molte le anomalie che le indagini hanno rilevato: innanzi tutto la scomparsa del borsello e delle chiavi di casa dell’ex compagna di Bucci fatti poi ritrovare il giorno dopo nell’auto dell’uomo parcheggiata nel parcheggio riservato alle vetture dei dirigenti della Juventus. “L’indagine fissa il momento in cui borsello e chiavi sono state riposte in auto: tra le 13 e le 15,30. Chi aveva accesso a quel parcheggio?”, si chiede il legale Verra. E non esistono delle telecamere per verificare l’accaduto?

Inoltre i pm hanno scoperto un altro mistero: la notte prima di morire, Bucci raggiunse con la sua Jeep la casa della moglie - che era in vacanza con il loro figlio - ma non restò lì. Il vicino di casa, sentito in procura, ha sostenuto che dall'appartamento per ore non siano arrivati suoni. L’auto era quindi parcheggiata
a Beinette, ma il cellulare colloca Bucci a Margherita. “Dubito che Bucci sia andato a piedi”, commenta l’avvocato.

Ma allora chi ha portato Bucci da un luogo all’altro? Un mistero che fa pensare che proprio in quelle ore potrebbe aver subìto le minacce e perso quel borsello che sarebbe poi ricomparso dopo la sua morte. Un mistero che se svelato potrebbe fare chiarezza sulla morte di Raffaello Bucci e svelare se davvero qualcuno lo ha convinto a buttarsi giù da quel viadotto di Fossano in un caldo pomeriggio di luglio.

NaMur

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