Il Nazionale

Cronaca | 25 marzo 2021, 10:13

Quattro morti in 21 giorni: il tragico record prima di Pasqua delle autostrade liguri infestate dai cantieri (VIDEO)

Mykola Bilonohov, Gianluca Launo, Denada Neryaku e Paolo Scerni: le vittime degli incidenti avvenuti ad Albenga, Arenzano, Celle e Rossiglione

Quattro morti in 21 giorni: il tragico record prima di Pasqua delle autostrade liguri infestate dai cantieri (VIDEO)

21 giorni, 3 settimane e 4 decessi sulle autostrade liguri.

Un bilancio tragico e preoccupante, che peraltro non si registra nella stagione turistica o in periodo di esodi e controesodi, ma in un momento di restrizioni alla mobilità dettate dalle misure anti-Covid. A pesare, però, ci sono i cantieri disseminati sulla rete autostradale, con restringimenti e scambi di carreggiata che pericolosamente si susseguono su Autofiori e A10.

4 marzo 2021. Il primo tragico incidente in A10 tra Ceriale ed Albenga. A perdere la vita è Mykola Bilonohov, autotrasportatore polacco che da lì a poco avrebbe compiuto 57 anni.

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La dinamica pare sia stata chiara, in quanto Bilonohov per cause ancora da accertarsi, ha perso il controllo del suo mezzo, invadendo l’altro senso di marcia e colpendo il camion che procedeva in direzione Genova. Il veicolo pesante si era poi abbattuto trasversalmente, paralizzando il traffico nelle due direzioni e mandando in tilt per ore sia l'autostrada che l'Aurelia.

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Sul posto erano immediatamente intervenuti i militi della Croce Bianca di Albenga, l'automedica Sierra 4, i Vigili del fuoco e l'elisoccorso "Grifo", ma fin da subito la situazione era apparsa disperata. Non c'è stato da fare per il 57enne, ferito e trasportato in codice rosso l'altro camionista.

Sei giorni dopo, nella carreggiata a sud sempre sull'Autostrada dei Fiori in direzione Genova, all'altezza del casello di Arenzano, un'auto era arrivata alla collisione con un mezzo pesante, rimanendovi incastrata al di sotto. Al volante Gianluca Launo, 51enne di Ormea, deceduto a seguito dell'impatto.

Sul posto sono immediatamente giunti i soccorritori del 118, la Polizia Stradale, il personale di Autostrade per l'Italia ed i Vigili del fuoco genovesi con un supporto del distaccamento di Varazze e del comando provinciale di Savona con un'autogru per sollevare il mezzo e disincastrare l'auto.

Il 23 marzo invece è da considerare la giornata horribilis. Due morti nel giro di poche ore. Sul viadotto Savona-Genova all'altezza di Celle Ligure un'auto avrebbe perso il controllo e si sarebbe schiantata prima contro un camion e poi contro il guard rail.

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Sul posto erano intervenuti anche i militi della Croce d'Oro di Albissola Marina per porgere le prime cure, la Polizia Stradale e i Carabinieri per i rilevamenti del caso, il Personale della Direzione 1° Tronco di Genova della Società Autostrade per analizzare il quadro della situazione. Qualche minuto dopo era intervenuto anche l'elisoccorso Grifo, mentre a terra i Vigili del fuoco avevano proceduto ad estrarre dalle lamiere dell'autovettura la ragazza che fin da subito era parsa in condizioni gravissime. 

Denada Nerjaku, 30 anni, residente a Vado Ligure, è morta poi nella notte all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

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Stessa sorte è toccata anche a Paolo Scerni, 46enne figlio dell'ex presidente del Genoa Gianni. Scerni infatti è rimasto coinvolto in un sinistro avvenuto sull'A26 all'altezza di Rossiglione in direzione di Alessandria nei pressi di un'area di servizio. La sua auto si sarebbe schiantata contro un'autoarticolato.

Nel caso di Celle da qualche giorno sul viadotto in questione (il nord, Savona-Genova) il traffico viene percorso a doppio senso di circolazione per via dei lavori di asfaltatura sul viadotto sud Genova-Savona. Tre corsie quindi, delle quali due utilizzabili agli estremi per percorrere le due direzioni e quella centrale lasciata libera e in un tratto con la corsia più a monte libera e due a doppio senso affiancate con il rischio altissimo che con un minimo errore l'impatto sarebbe inevitabile.

Ed è solo un unico esempio dei tanti che potremo elencare.

"Una situazione inaccettabile. Il Ministero dei Trasporti ha l'obbligo e il dovere di verificare, ponendo regole a cantieri autostradali consecutivi e cambi di carreggiata che ormai vengono considerati come normalità".

Così ha definito la situazione l'assessore regionale ai trasporti Giovanni Berrino, ora però c'è bisogno di un reale intervento. Perché se tutti i giorni la nostra vita è a rischio a causa del Covid non si può morire andando al lavoro o a casa.

Luciano Parodi

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