E arrivò il giorno "senza pacchetti". In tutta Italia sono scattate le 24 ore di sciopero per quanto riguarda l'universo Amazon. Una filiera lunga e composita, che vede moltissime aziende di consegna lavorare per conto del colosso di Seattle. E che oggi, oltre all'astensione dal lavoro, ha visto anche due ore di presidio davanti agli stabilimenti piemontesi. Per Torino, Torrazza Piemonte e Brandizzo, ma anche Cherasco, Vercelli e Fubine, nelle altre province.
In prima linea, i corrieri e i driver. Ma non solo: in Piemonte si sono fermati anche gli addetti vigilanza, mensa e pulizie.
Sul tavolo, richieste che riguardano condizioni di lavoro, orari, ritmi, ma anche contratti e sicurezza.
"Uno sciopero riuscito al 100%"
"Lo sciopero è riuscito al 100% degli iscritti, esclusi coloro che sono dipendenti di agenzie interinali - dice Gerardo Migliaccio, segretario regionale Uiltrasporti -. Ad Assoespressi abbiamo chiesto di applicare la clausola sociale di subentro, che prevede il mantenimento occupazionale in caso di cambio della cooperativa. E' una giornata storica, che coinvolge driver, ma anche magazzinieri e interinali: con Amazon abbiamo già avuto un paio di approcci, tramite Conftrasporto, in videoconferenza. AmazonTrasporti si occupa dei driver e Amazon Logistics per gli aspetti di magazzini"."Viene richiesta - prosegue - una flessibilità eccessiva e si danno pochi diritti. La partecipazione è chiaramente più bassa tra i lavoratori precari, i lavoratori con contratto a termine sono ricattati, hanno paura di perdere il lavoro".
"Non solo i corrieri: c'è tutto un universo che pretende di più"
"E' la prima volta, dopo alcuni episodi precedenti, che si è dichiarato uno sciopero dell'intera filiera. Dunque i corrieri per le consegne, ma anche tutte le altre aziende fornitrici di Amazon, compresi vigilanza, mense e pulizie, così come i somministrati - sottolinea Alfonsina D'Onofrio, responsabile Camera del lavoro della Cgil di Settimo Torinese -. E' tutto un mondo che ruota intorno ad Amazon e al suo algoritmo, che però di fatto ne scandiscono le condizioni e le retribuzioni. E se si parla di contratto nazionale, non sempre il trattamento è identico: su Brandizzo, per esempio, i lavoratori si vedono applicato il contratto dei multiservizi, che ha un riconoscimento orario e una maggiorazione notturna prevista su scala italiana. A Torrazza, a parità di azienda fornitrice, il contratto è diverso: è un accordo al ribasso, legato ai servizi fiduciari, pagato a 4,50 euro all'ora, lordi e senza maggiorazione notturna. Il tutto a 20 chilometri di distanza".
"Nell'ultimo mese - prosegue - avvicinando i lavoratori che si trovano in una condizione di difficoltà anche per formule contrattuali e termine, abbiamo costituito un coordinamento che comprende tutte le categorie all'interno dell'universo Amazon per riunire quello che il mercato sta dividendo con le parcellizzazioni. Invece servono diritti comuni e una contrattazione che riguardi tutti. Tutti lavorano per aziende diverse, ma tutti con lo stesso committente".
"Quello che chiediamo è proprio di far arrivare una richiesta forte per far sedere Amazon a un tavolo, così da parlare non solo dei suoi dipendenti diretti, ma anche di tutti quelli che in qualche maniera fanno riferimento a lei. Non basta dire che non sono dipendenti diretti", conclude D'Onofrio. "Se l'e-commerce sta crescendo in maniera così importante, è giusto che i benefici si distribuiscano tra tutti coloro che danno il loro contributo a questo successo".
E Raffaele Marino, Fit Cisl, conclude: "Amazon deve accettare il modello culturale europeo e italiano. Deve riconoscere la contrattazione e le parti sociali. Deve imparare a dialogare. Questa protesta nasce in Italia, ma potrebbe estendersi in tutta Europa. E' vero che creano occupazione, ma in gran parte è precaria. Solo a Torrazza Piemonte, per esempio, a fronte di 1200 dipendenti diretti, 1500 sono precari".
L'azienda scrive ai clienti
Nelle stesse ore della protesta, però, Amazon ha scritto una lettera aperta alla clientela, firmata dalla country manager per Italia e Spagna, Mariangela Marseglia. "Cari Clienti, oggi è previsto uno sciopero organizzato a livello nazionale da alcune sigle sindacali. In Amazon rispettiamo il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria posizione e voglio ringraziare personalmente i colleghi e i dipendenti dei fornitori dei servizi di consegna che ogni giorno lavorano per assicurare che possiate ricevere i vostri ordini". "L’emergenza sanitaria tutt’ora in corso ha avuto un grande impatto sulla vita di tutti noi. Prendiamo molto sul serio il nostro compito di continuare a fornirvi un servizio utile, così come quello di proteggere la salute e la sicurezza di tutto il nostro personale, permettendovi di acquistare e ricevere i prodotti di cui avete bisogno restando a casa il più possibile".
"Il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti non si ferma. Continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto, monitoriamo i cambiamenti e aggiorniamo costantemente le misure preventive giorno per giorno. Offriamo test gratuiti e supporteremo in tutti i modi il piano di vaccinazione, appena sarà possibile, per far sì che ogni persona che frequenti i nostri siti venga adeguatamente assistita".
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