Il Nazionale

Cronaca | 19 marzo 2021, 09:57

E' morto Ugo Boccacci, una vita dedicata alla politica cuneese

E' mancato stanotte. Da tempo combatteva con una malattia. Si è aggravato negli ultimi giorni. Avrebbe compiuto 75 anni ad ottobre. Tanti i messaggi di cordoglio da parte di colleghi e amici

E' morto Ugo Boccacci, una vita dedicata alla politica cuneese

E' morto nella notte appena trascorsa Ugo Boccacci, una vita dedicata alla politica locale e provinciale, per trent'anni presidente della Comunità Montana Valli Gesso e Vermenagna. Malato da qualche tempo, era ricoverato in ospedale. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate. 

Boccacci, classe 1946, nativo della provincia di Ancona, è giunto nella nostra provincia, a Peveragno, quando era ancora un ragazzino. Geometra di professione, è sempre stato impegnato nella politica. 

Un curriculum, il suo, denso di cariche amministrative.

E' stato assessore a Peveragno, presidente per più mandati della Comunità Montana Valli Gesso e Vermenagna, presidente del Gal Valli Gesso, Vermenagna e Pesio, consigliere provinciale, membro attivo dell'Uncem, vice presidente del Consorzio Ecologico Cuneese e per più mandati consigliere comunale a Roaschia. 

Paolo Renaudi, sindaco di Peveragno e attuale presidente dell'Unione Montana Alpi del Mare, da cui proprio Boccacci, consigliere, si dimise a inizio 2020 non senza polemiche, lo ricorda come un "grande protagonista, un gigante della politica locale".

Numerosi gli screzi tra i due, spesso sfociati in veri e propri scontri, ma Renaudi ne sottolinea comunque le capacità e i meriti. "La stima tra noi due non è mai mancata. Ci siamo sempre scontrati, ma non posso che riconoscergli grande capacità politica e amminstrativa. Nell'ultimo periodo stava molto male e sono addolorato per la grande sofferenza che ha provato e per la sua scomparsa".

Il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta: “È stato un politico molto attento e ancorato al territorio, sensibile alle varie richieste e ai bisogni della gente”.

Ugo Boccacci è stato anche consigliere comunale a Roaschia per più di 30 anni. Lo ricorda con grande affetto il sindaco Bruno Viale: “La mia prima esperienza politica la lego proprio a lui, quando entrambi eravamo consiglieri comunali, io di maggioranza e lui di minoranza. Fu un'esperienza molto positiva e di scambio perchè lui era molto rispettoso delle idee di ognuno. Quando sono diventato sindaco, dal 2015 al 2020, l'ho avuto ancora come consigliere di minoranza. Ma lo consideravo uno in più in maggioranza. Lo interpellavo continuamente perché aveva una visione del territorio molto vasta e interessante. È stato un grande collaboratore, mi dispiace tantissimo. Le più sentite condoglianze alla famiglia”.

Il cordoglio dell'Uncem: "Ugo è stato una colonna di Uncem. Ha avuto ruoli nell'organizzazione regionale e nazionale, nella Giunta e nel Consiglio. Ha sempre svolto gli incarichi e i ruoli ai quali è stato chiamato con dedizione, passione, grande competenza. In Uncem - con Alberto Buzio, Roberto Vaglio e molti altri, con tutti i Colleghi e le Colleghe - è stato capacce di affrontare con il Presidente Riba le delicate fasi delle riforme e stretto è stato il rapporto con l'ex Presidente nazionale Enrico Borghi. In decenni di militanza e azione, Ugo ha condotto percorsi di sviluppo locale, aprendo strade che oggi sono ancora percorse. Nel Gal come nella Comunità montana ha avviato preziosi progetti per garantire crescita, inclusione, diritti di cittadinanza. Era sempre stato molto critico verso la soppressione delle Comunità montane e a Peveragno ha sempre condotto iniziative e interventi con grande rispetto per chi aveva visioni diverse dalle sue. In questo, ma in particolare nell'aver creduto in Enri montani capaci di garantire sviluppo economico locale, Ugo Boccacci è stato maestro e anticipatore.
Uncem lo ricorderà domani, in occasione della presentazione del dossier sul Piano nazionale Ripresa e Resilienza, e sarà presente in forma ufficiale al funerale. Per un saluto che è un grazie e allo stesso tempo un monito, per i giovani che possono raccogliere e imparare dalla sua testimonianza di passione e impegno per le comunità e i territori montani". 

Lascia la moglie Mirella e i due figli Paolo e Alberto, oltre ai nipotini.

simonelli-mazzariello

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