Il Nazionale

Cronaca | 14 marzo 2021, 11:03

Gara di solidarietà a Molassana per il venditore di mimose multato il giorno della Festa della Donna

Continua la raccolta per pagare la multa di cinquemila euro. Un bonifico anche da una genovese residente a Bruxelles. Raccolti centinaia di euro. Chi vuole contribuire può recarsi dal pescivendolo della zona, si legge su Facebook

Gara di solidarietà a Molassana per il venditore di mimose multato il giorno della Festa della Donna

Dalla torrefazione al pescivendolo passando per l’agenzia immobiliare e i bar, a Molassana prosegue la colletta a favore del venditore di mimose multato il giorno della Festa della donna per vendita abusiva. Fin da subito il quartiere si è mobilitato avviando una raccolta per aiutare l’uomo a pagare la multa di cinquemila euro e una donazione è arrivata anche da una genovese residente a Bruxelles: “Mi è sembrata una cosa incomprensibile, in un momento in cui c’è già tanto dolore in giro, infliggere ulteriore sofferenza a una persona già in difficoltà. Penso che in un situazione così ci si sarebbe potuti fermare a un avvertimento, una ramanzina, ma infliggere una sanzione di quel livello economico mi è sembrata un’ingiustizia. Visto anche, da quello che ho letto, che l’uomo era ben voluto dal quartiere e ben integrato”, racconta la donna, che preferisce non far sapere il suo nome: « Mia madre mi ha insegnato che la solidarietà o è anonima o non vale. Ho semplicemente risposto a un appello di solidarietà”. Quello avviato fin da subito dagli abitanti di Molassana che hanno protestato contro una sanzione ritenuta ‘sproporzionata’ e hanno iniziato a raccogliere i soldi necessari. 

Perché quell’uomo di origini marocchine è ben voluto nel quartiere e in tanti lo trattano come un amico e spesso gli lasciano anche il caffè pagato al bar: “È un uomo buono, non ha mai fatto male a nessuno. In giro ci sono cose ben più gravi su cui intervenire”, osservano i commercianti della zona vicina al ponte Fleming dove l’uomo di solito vende i suoi fiori. “Capiamo che non sia legale vendere senza autorizzazione, ma potevano anche solo avvisarlo, dirgli di non vendere per strada, non sequestrargli tutto e fargli una multa così salata per vendita senza licenza”, è il commento. 

L’affetto per questa persona i commercianti e gli abitanti lo hanno dimostrato subito: prima protestando contro le forze dell’ordine chiedendo di non fare la multa e poi raccogliendo immediatamente dei soldi per aiutarlo a pagare i cinquemila euro e ora su Facebook, per raggiungere l’obiettivo, gira un post che segnala dove si svolge la raccolta, con tanto di mappa e foto da Google Maps: “Chi desidera attivarsi - si legge nel post - può recarsi dalla pescheria tra la torrefazione e l’immobiliare”, indica il punto chi ha scritto il post, e prosegue: “Ancora una volta Molassana si è dimostrata un quartiere vivo e reattivo, capaci di auto-organizzarsi e sensibile alle tematiche sociali del territorio. Non è un fatto di buonismo, ma di solidarietà”, è il Post scriptum finale.

Rosangela Urso

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