Striscioni e appelli, anche in piazza Castello a Torino, per difendere l'attività motoria. La protesta che è partita da Roma, in piazza Montecitorio, ha raggiunto il capoluogo piemontese e - su iniziativa del Comitato Italiano Scienze Motorie (C.I.S.M.) - ha voluto accendere i riflettori su una delle emergenze che con la pandemia ha toccato quasi tutta la popolazione: l'impossibilità o quasi di svolgere attività fisica, se non nei limiti imposti dai dpcm che si sono succeduti nel tempo.
Ma non solo. Dai manifestanti è stata sottolineata anche una criticità legata al recente governo Draghi: "La grave mancanza di un Ministero dello Sport competente" che si affianca alla "ingiustificata, prolungata chiusura delle palestre ad opera del nuovo decreto-legge e il mancato ristoro di oltre 10.000 professionisti del settore".
A Torino la voce è stata quella di una delegazione di diplomati ISEF, studenti e laureati in Scienze Motorie, per un appello che ha però toccato tutta la penisola: oltre a Roma, anche L’Aquila, Potenza, Catanzaro, Napoli, Bologna, Trieste, Genova, Trento, Milano, Ancona, Cagliari, Palermo, Firenze, Perugia, Roma, Campobasso, Bari, Catania, Venezia e Aosta.
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