Il Nazionale

Cronaca | 08 febbraio 2021, 18:11

Cerca di depistare i carabinieri con Tik Tok, ma Mirko Rosa viene preso in Svizzera

Sfida via social per l'imprenditore di Busto Arsizio del settore dell'oro che doveva scontare cumuli di pena per sei anni. È stato localizzato dagli investigatori dell'Arma di Varese in Svizzera e arrestato dalla polizia cantonale

Cerca di depistare i carabinieri con Tik Tok, ma Mirko Rosa viene preso in Svizzera

I carabinieri lo cercano e lui li “sfida” via social cercando di depistarli: per quanto la realtà virtuale possa essere un rifugio, la tecnica non ha funzionato. Così Mirko Rosa – detto Mirko “oro” per il settore in cui operava -  imprenditore bustese di 46 anni che aveva lasciato l’Italia dopo un provvedimento di esecuzione di pena concorrenti (sei anni) da parte della Procura di Busto, è stato infine localizzato dai carabinieri di Varese in Svizzera e arrestato dalla polizia cantonale di Mendrisio. La notizia è stata subito rilanciata dai media nazionali.

L’imprenditore doveva scontare un cumulo totale di pena residua complessiva che supera i sei anni: le accuse vanno da truffa a maltrattamenti in famiglia, poi lesioni personali, uccisioni di animali, riciclaggio, pubblicazione arbitraria di atti in un procedimento penale, simulazione di reato e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

I militari hanno accertato la sua irreperibilità sul territorio italiano e coordinati dalla Procura, hanno monitorato i movimenti dell’uomo, che avrebbero registrato in diversi Paesi dell’Unione europea. Fino alla tappa finale, la Svizzera. I carabinieri spiegano che l’imprenditore ha diffuso video su Tik Tok per tentare di far credere di trovarsi in altri luoghi e anche oltraggiando le forze dell’ordine.

Nei video, secondo le accuse, inneggiava anche allo stato albanese e al Kanun, codice orale di diritto consuetudinario albanese, che disciplina onore, giuramento, vendetta. Una sorta di sfida – si afferma – ma una volta che il provvedimento è stato diffuso a livello internazionale, quindi ottenuto un mandato d’arresto europeo, grazie anche alla collaborazione definita determinante della Divisione “Sirene” del servizio di Cooperazione internazionale di polizia che ha attivato il collaterale svizzera, si è arrivati a rintracciarlo e all’arresto.

Rosa è nel carcere preventivo “La Farera” di Lugano, in attesa dell’estradizione. Le indagini continuano anche per appurare eventuali coinvolgimenti di terze persone.

Redazione

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