Sette persone sono state allontanate dalla polizia da alcuni giacigli di fortuna ricavati in centro città, a seguito di numerosi esposti presentati dai residenti, che lamentavano situazioni di degrado e irregolarità. Gli interventi sono avvenuti in corso Vinzaglio, via Cernaia, piazza Castello e via Viotti.
Gli agenti del Commissariato Centro e della Municipale hanno identificato sette persone, tre delle quali risultate irregolari sul territorio nazionale e accompagnate in questura. Una volta liberati gli spazi, l'Amiat procederà alla loro sanificazione.
"Scusate ma oggi ho la pena nel cuore. Il blitz per cacciare i clochard dal centro con tanto di coperte buttate nei cassonetti, è da incubo. Questa non è la nostra Torino. Dovete chiedere scusa", ha attaccato il segretario metropolitano del Pd Mimmo Carretta. "Gridiamo a tutta forza: Pietà l'è morta!".
Duro anche il commento di Stefano Lo Russo, capogruppo dem in Consiglio comunale a Torino e candidato sindaco in corsa per le primarie del centrosinistra: "In un momento così delicato per la nostra comunità e per la tenuta sociale della città, azioni esercitate con tali modalità, dal forte contenuto simbolico non solo sono umilianti e pressoché inutili per le persone coinvolte ma anche inefficaci per la soluzione dei loro problemi e anche per il decoro urbano. Prendersela con i più fragili denota una pochezza etica e umana prima ancora che politica che non fa onore alla tradizione di solidarietà e inclusione che caratterizza Torino", ha concluso Lo Russo.
Molto severo anche il commento di Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino: "In questa fase di pandemia e di crisi economica e sociale che produce povertà e isolamento non è accettabile lo sfollamento forzoso delle persone senza fissa dimora dal centro con azioni di polizia estranee alla tradizione solidale di Torino. Non vediamo altrettanta determinazione del Comune di Torino nell’aiutare la soluzione delle crisi industriali e nel pretendere investimenti in grado di rilanciare l’economia cittadina creando lavoro in grado di restituire dignità e futuro alle persone".
Presa di posizione molta dura anche da parte del Gruppo Abele: "In nome del decoro delle piazze e dei portici del centro, con l’unico obiettivo di rendere invisibili le situazioni di più grave povertà agli occhi della città, si sta calpestando la dignità dei più fragili, di chi, sotto quei portici e in quelle piazze, è costretto a vivere e contraddice la tradizione solidale di una città come Torino. Queste dichiarazioni e questi provvedimenti, presi per giunta nei freddi mesi di gennaio e febbraio, in un periodo in cui la crisi economica acuita dalla pandemia ha aumentato il numero di senza fissa dimora, con associazioni del privato sociale e cittadini impegnati nel dare sostegno a chi ha meno, rappresentano bene lo scollamento in atto tra parte delle istituzioni e della cittadinanza".
"Quando cinque anni fa la giunta Appendino annunciava di volere realizzare il progetto 'HomelessZero' credevamo si riferisse alla promozione di politiche concrete di integrazione ed assistenza per le persone in difficoltà e non ad operazioni di polizia per lo sgombero delle vie cittadine. Evidentemente per sindaco il dolore è la disperazione dei soggetti deboli è solo una questione di decoro pubblico. Anche in questa fase aggravata dalla pandemia": questi i contenuti di un post su Facebook di Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva.
In seguito agli sgomberi a danno dei clochard per le strade di Torino, i militanti e dirigenti di +Europa e dei Radicali Italiani, insieme a Igor Boni, candidato alle primarie del centrosinistra, sabato mattina alle ore 11.30 si stenderanno per terra di fronte al Comune di Torino per denunciare le azioni intraprese.
"Torino è tra le migliori realtà italiane per il sostegno alla povertà e sotto questa amministrazione è nata la più grande rete di welfare territoriale e di prossimità degli ultimi 30 anni. La nostra politica si è sempre rivolta ad aiutare chi è in difficoltà e anche solo immaginare che si possano intentare 'blitz', 'guerre' o 'persecuzioni' di sorta a chi, solo per le nostre strade, vive situazioni di profondo disagio è una follia". Così ha repòlicato alle accuse il M5S di Torino: "Sarebbe utile - concludono gli esponenti del Movimento - non ascoltare il falso moralismo accogliente di una certa sinistra che ora finge attenzione ma quando era il momento di agire si è girata dall'altra parte".
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