Un weekend tragico sulle nevi della Granda.
Due le giovani vite travolte e spezzate da altrettante valanghe in alta Valle Maira. Un rischio che il Bollettino di Arpa Piemonte dava a livello 3 su 5, Marcato. E reso ancora più insidioso dalle alte temperature di questi ultimi giorni e dal vento.
Sabato 30 gennaio l'enorme distacco di neve che si è staccato dalla Rocca Blancia, ad Acceglio, ha seppellito Maurizio Orlandin, 46 anni, dipendente comunale ad Armeno. Oltre a essere vicepresidente CAI di Omegna, Orlandin insegnava nella scuola Intersezionale di sci alpismo Moriggia Combi e Lanza ed era attivo presso la Scuola Est Monte Rosa di ciclo escursionismo.
Le sue condizioni erano apparse subito disperate, era in ipotermia e in arresto cardiaco. E' morto ieri all'ospedale Le Molinette di Torino. I suoi compagni di gita - erano otto gli scialpinisti - verranno multati per non aver rispettato i divieti di spostamento, provenendo dalla provincia del Verbano Cusio Ossola. Lascia la compagna, Maria, e i tre figli Alice, 14 anni, Viola, 9 anni, Mirko, 6 anni.
“Come Cai di Omegna siamo fermi. Non c’era nessun altro della nostra sezione sabato con lui. Era una persona estremamente prudente, controllava i bollettini e studiava tutti i percorsi. Non era uno sprovveduto - commenta il presidente del CAI di Omegna, Tiziano Buzio, che a nome di tutta la sezione CAI di Omegna ha voluto ricordarlo così: "Grande amico e uomo che viveva con passione e impegno la sua vita. Vicino e presente con la sua famiglia, sempre carico di iniziative e attenzioni per i suoi bambini.
Lavoratore impegnato e propositivo, socio e istruttore della Sezione del CAI di Omegna, molto attivo ed impegnato nell’organizzare e seguire le più svariate iniziative, che spaziavano dalla Mountain bike, all’arrampicata, allo sci alpinismo e iniziative per coinvolgere bambini e ragazzi. Innamorato della Montagna che viveva con una passione fuori dal comune.
Maurizio era un compagno di poche parole, sobrio nella vita e nei rapporti, non timido, capace di intervenire per far presente il suo punto di vista con acume e sensibilità. Un uomo di grandi passioni che ha vissuto con grande intensità la sua vita, a metà tra terra e cielo sulle cime che tanto amava. Grazie Maurizio".
Ancora da stabilire le date del funerale.
Stanotte è invece deceduto a Cuneo, all'ospedale Santa Croce, Filippo Calandri, di soli 23 anni.
Per il giovane sottotenente dell'Esercito non c'è stato nulla da fare. Nonostante il massiccio intervento dei soccorsi e la disperata corsa in ospedale, le sue condizioni sono apparse subito gravissime. Era sepolto sotto un metro e mezzo di neve ed era già in arresto cardiaco. Rianimato e stabilizzato, è morto poche ore dopo il ricovero.
Studente all'ultimo anno della Scuola di Applicazione dell'Esercito a Torino, era nativo di Bologna. Aveva frequentato per due anni l'Accademia di Modena ed era all'ultimo anno di studi. A luglio avrebbe conseguito la laurea magistrale in Scienze Strategiche. Sottotenente degli Alpini, avrebbe anche acquisito il grado di Tenente a due stelle.
Aveva tutta la vita davanti, stava per concludere la sua formazione, per iniziare poi la carriera militare come Alpino. Era un grande appassionato di montagna e uno scialpinista esperto. La valanga che lo ha travolto nei pressi del rifugio La Gardetta ha seppellito anche tutti i suoi sogni e le sue ambizioni.
Ieri era con un collega di Bernezzo, rimasto illeso.
Allievo modello, la sua morte improvvisa ha destato profondo cordoglio tra i suoi colleghi di studio e nelle Forze Armate. Dall'Esercito esprimono vicinanzaalla famiglia, colpita da questo terribile lutto.
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