Si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel delle anagrafi torinesi. Seppur lentamente, la seconda metà del 2020 ha visto ridursi i tempi d’attesa per un carta d’identità: dalla “fila virtuale” di sei mesi di inizio anno, si è infatti passati ai sessanta giorni attuali. Eppure, l’obiettivo dell’amministrazione è quello di migliorare questo risultato, arrivando il prima possibile a una condizione di normalità.
“Contiamo di tornare alla normalità entro fine anno”, fanno sapere Chiara Appendino, l’assessore Sergio Rolando e il dirigente ai servizi civici Enrico Donotti. Per farlo, si punterà su una strategia ben definita: ampliare gli orari di apertura al pubblico di anagrafe centrale e decentrate e, al contempo, moltiplicare le modalità e i punti dove è possibile chiedere e ottenere certificati.
Tra le novità, oltre ai totem sparsi per la città e la possibilità di ottenere certificati nei supermercati, dal tabaccaio e nelle agenzie funebri, stipulata la convenzione con i Caf al fine di ampliare ancora di più la rete che fornisce i documenti online. Nei prossimi mesi inoltre, un camper itinerante girerà per Torino Nord per raccogliere prenotazioni, fornire e stampare documenti ordinari: “Lavorerà 5 o 6 giorni alla settimana”, promette Rolando, assessore con delega all’Anagrafe.
“Allo scopo di ridurre ulteriormente i tempi di evasione delle pratiche, l’Amministrazione sta mettendo in campo una task force di dipendenti che, in accordo con le organizzazioni sindacali, impiegherà quotidianamente, per quattro mesi, venticinque persone nei giorni feriali in orario pomeridiano e trenta nelle giornate di sabato”, spiega Rolando. Per quanto riguarda i dipendenti, nel 2021 ne andranno in pensione 420, sostituiti da 409 assunzioni.
Una spinta decisiva arriverà poi nel 2022, quando entrerà in funzione il nuovo sistema informatico, per il quale sono già stati stanziati 800.000 euro, che andrà a sostituire quello attuale, attivo dal 2007. Questo rimane però l’anno decisivo per le anagrafi torinesi: l’obiettivo è quello d tornare a una condizione di normalità, erogando 100.000 carte d’identità, superando di gran lunga i 78.000 documenti del 2020.
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