Presentato il progetto esecutivo di messa in sicurezza idraulica della foce e della parte terminale del Magra che prevede di potenziare le difese spondali del fiume con ulteriori 605 metri d’argine sul lato destro del fiume: il nuovo intervento partirà dall’argine già realizzato a Bocca di Magra e risalirà il corso del fiume verso monte.
“Si tratta di un ulteriore tassello che porta avanti un ampio piano di mitigazione del rischio che riguarda tutta la zona della parte bassa del Magra, – spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile Giacomo Giampedrone – dopo la conclusione del primo lotto che va a proteggere gli abitati di Fiumaretta e Bocca di Magra, col progetto presentato oggi andiamo risalire e a potenziare le difese della zona Pantalè, sempre in sponda destra, con ricadute importanti su tutto il territorio”.
“Questo secondo lotto, – aggiunge Giampedrone – il cui bando di gara per la realizzazione verrà pubblicato il 21 dicembre, prevede un investimento di quattro milioni e 450.000 euro per il consolidamento della sponda, la sistemazione della banchina, la realizzazione di un’aiuola nei tratti di maggiore larghezza e quella di un muro d’argine”. Regione Liguria s’è avvalsa di Aipo (Agenzia interregionale del fiume Po) per la revisione del progetto esecutivo, l’affidamento dei lavori mediante gara d’appalto e la realizzazione dell’intervento.
“Il cronoprogramma – conclude Giampedrone – prevede che i lavori inizino a fine marzo 2021, la conclusione degli interventi è prevista per una durata dei lavori che avranno una durata di circa due anni; in ogni caso durante il periodo estivo gli interventi verranno sospesi per garantire la stagione balneare”.
“Quello di oggi è un giorno storico – commenta il sindaco di Ameglia Andrea De Ranieri – siamo all’epilogo di qualcosa che si è cominciato a pensare più di vent’anni fa e che prende corpo dopo una attesa troppo lunga e grazie al grande lavoro di tutte le parti; il tratto che con questo progetto andiamo a rafforzare, oltre al rischio allagamenti, evidenzia un decadimento delle strutture spondali: si tratta quindi di un intervento di grande rilevanza che oltre a ridurre il rischio per l’abitato consolida in modo significativo la sponda”.
Cronaca | 17 dicembre 2020, 15:17
Parte il progetto di messa in sicurezza della foce del Magra: oltre 600 metri di nuovo argine
Giampedrone: "Al lavoro senza sosta per ridurre il rischio dell’area"
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