Il Nazionale

Cronaca | 12 dicembre 2020, 11:40

In una scuola di Parella, la piscina abbandonata dove un tempo nuotava Mussolini [FOTO]

Nel seminterrato della "Duca D'Aosta", il Duce trascorreva ore di svago. Oggi quei locali sono in stato di degrado e la preside chiede di salvarli

In una scuola di Parella, la piscina abbandonata dove un tempo nuotava Mussolini [FOTO]

C’è un luogo che tutti i residenti del quartiere Parella conoscono, ma non così a fondo. Si tratta della scuola elementare “Duca D’Aosta” di via Carlo Capelli, dove intere generazioni hanno imparato a leggere e scrivere.

Il plesso, esempio di architettura razionalista, nasconde una storia vecchia quasi un secolo e che riguarda uno dei personaggi più controversi della storia nazionale: Benito Mussolini. Il Duce, che il 28 ottobre 1933 si era recato a Torino proprio per inaugurare il plesso, pare avesse un debole per la piscina costruita nel seminterrato, tanto da utilizzarla in forma privata quando visitava il capoluogo piemontese. In effetti era stato proprio Mussolini, con un Regio decreto del 1935, a istituire il Sabato fascista, giornata dedicata all’attività fisica e alla cura del corpo, un rituale al quale neppure il Duce rinunciava.

La piscina della “Duca D’Aosta” è stata utilizzata dagli studenti fino agli anni Ottanta, quando l’accesso al pubblico è stato inibito. Da allora la vasca, le docce, gli spogliatoi e i bagni sono in stato di abbandono e oggi la dirigente scolastica dell’istituto Serenella Cuiuli chiede aiuto per salvare un pezzo importante della sua scuola. “È un peccato che un luogo simile, legato alla storia del nostro Paese si trovi in questa situazione. Purtroppo come dirigente non posso fare nulla, perché la Soprintendenza ai beni culturali non consente alcun intervento. La piscina potrebbe essere messa in sicurezza e riconsegnata agli studenti, ma andrebbe bene anche per gli anziani del quartiere o per le persone disabili, che potrebbero utilizzarla in orario extrascolstico. O ancora si potrebbe costruire una biblioteca, l’importante è mettere fine al degrado. Tempo fa - conclude la preside - avevamo stimato 500mila euro per il ripristino dei locali, difficile che quel denaro arrivi dal pubblico, più probabile che intervenga qualche investitore privato”.

Marco Panzarella

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