Il Tribunale di Asti ha condannato tre uomini di origini albanesi alla pena di 5 anni di reclusione e al pagamento di 2.400 euro di multa, disponendo per due di loro l’espulsione dal territorio nazionale al termine dell’espiazione della pena.
I tre, giudicati con rito abbreviato, sono stati ritenuti pienamente responsabili delle accuse mossegli dalla Procura della Repubblica di Asti che, dirigendo le indagini condotte dai Carabinieri di Alba e Bra, li aveva individuati quali esecutori materiali di oltre 25 furti in aziende e abitazioni private delle province di Cuneo, Asti e Alessandria.
I fatti risalgono alla fine del 2019 e ai primi mesi dell’anno in corso, quando nelle campagne dell'Albese e del Braidese si verificò una recrudescenza di furti consumati con le medesime modalità presso stabilimenti produttivi e case di privati cittadini.
La tecnica era sempre la stessa: prima un accurato sopralluogo alla ricerca di case disabitate. Individuato l’obiettivo uno dei tre, col compito di “autista”, accompagnava i due complici nella zona scelta.
Una volta consumato il furto, i due richiamavano l’autista che li recuperava. Durante i colpi i tre si curavano di non lasciare tracce del loro passaggio; si muovevano a piedi, senza lasciare particolari segni del proprio transito, operando travisati.
Nel corso di un’articolata attività d’indagine, durata quasi quattro mesi, gli uomini dell'Arma riuscirono a identificare gli autori dei furti e a ricostruire i loro movimenti, giungendo ad arrestarli alla fine dello scorso mese di aprile, in esecuzione dei provvedimenti cautelari richiesti dalla Procura della Repubblica di Asti.
I tre uomini – rispettivamente di 38, 27 e 24 anni – furono individuati dai Carabinieri presso le abitazioni nelle quali risiedevano in Alessandria, dove vennero anche rinvenuti e sequestrati tre orologi di pregio e un bracciale in oro, ritenuti verosimile provento dei furti.
Ora la condanna a una pena che i tre sconteranno in carcere, dove sono già detenuti.
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