Il Nazionale

Cronaca | 02 dicembre 2020, 17:49

La riorganizzazione dei banchi degli ambulanti del mercoledì fa scattare la protesta a Pinerolo

Nel parapiglia è volato anche un calcio al sindaco, che commenta: «Ha vinto chi urla più forte. Ma mi aspetto una presa di posizione da Regione e associazioni di categoria sulla gestione dei mercati»

La riorganizzazione dei banchi degli ambulanti del mercoledì fa scattare la protesta a Pinerolo

A scatenare la protesta è stata un’ordinanza sulla riorganizzazione degli spazi del mercato e gli ambulanti di genere non alimentari si sono accalcati sotto il municipio per avere risposte. Nel parapiglia qualcuno ha anche sferrato un calcio al sindaco di Pinerolo Luca Salvai.

L’ordinanza è stata emessa ieri e prevedeva una diversa disposizione dei banchi per sfruttare tutta piazza Vittorio Veneto.

«Molti di noi non ne erano a conoscenza e si sono trovati dei banchi alimentari al proprio posto. Perciò siamo andati a chiedere dei chiarimenti in Comune dall’assessore al Commercio – racconta un ambulante –. Siamo stati in attesa fin dopo le 9, poi abbiamo fatto irruzione nel municipio chiedendo un confronto, altrimenti saremmo saliti al piano superiore. Prima è sceso un funzionario, poi il sindaco e dopo è arrivato l’assessore al Commercio».

La discussione con il sindaco ha subito preso toni accesi, da ambo le parti, e nella ressa, qualcuno gli ha sferrato un calcio.

«Non voglio tornare su questo episodio, che per me è archiviato. Ma dobbiamo darci una calmata tutti. Non ci si può confrontare con questo clima – commenta Salvai –. A fronte di un dato che parla di 170 decessi a novembre contro la media di 55-70. Mi sembrava assurdo non impiegare tutta la piazza e distanziare il più possibile i banchi. Come richiesto dalle linee guida».
Dopo la protesta, il primo cittadino ha comunicato che sabato il mercato si terrà senza ulteriori modifiche e revocherà l’ordinanza per quello del mercoledì:  «Ha vinto chi urla più forte. Ma pretendo una presa di posizione chiara sui mercati da parte sia della Regione, alla quale scriverò, sia da parte delle associazioni di categoria, le vere assenti in tutto questo percorso».

Marco Bertello

Marco Bertello

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