I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Luino, lunedì scorso, mentre percorrevano la Statale 394 a Mesenzana, hanno intercettato un Fiat Doblò che era stato rubato proprio due giorni prima in Valcuvia. Alla guida c'era un trentenne, noto ai militari perché solo pochi giorni prima gli era stata sospesa la patente di guida.
L’uomo, una volta accortosi della pattuglia dei carabinieri, ha presto accelerato la marcia per fuggire in direzione di Varese svoltando per Rancio Valcuvia. I militari dopo aver invertito la marcia e messisi all’inseguimento, lo hanno intercettato poco fuori del centro abitato di Rancio.
Nel corso dell’inseguimento, a tratti rocambolesco, il fuggitivo ha imboccato la strada verso Brinzio ma, giunto in una curva, a causa dell’eccessiva velocità, ha perso il controllo del mezzo dopo aver invaso la corsia opposta, finendo fuori strada.
Una volta arrestata la marcia, all’arrivo dei carabinieri l’uomo ha tentato prima di investirli, quindi ha tentato di schiacciare la mano di uno di loro nella portiera. Ha quindi ripreso la marcia cercando nuovamente di investirli zigzagando lungo il percorso e andando a schiantarsi infine contro un muro di un’abitazione.
A quel punto, è fuggito nella boscaglia nel tentativo di far perdere le sue tracce ai militari che, grazie ai rinforzi nel frattempo sopraggiunti da Cuvio e Luino, hanno accerchiato il perimetro e lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e per ricettazione di autoveicolo rubato e tradotto al carcere Miogni di Varese.
Ieri, nel corso dell’udienza di convalida, il gip del tribunale di Varese ha applicato nei suoi confronti l’obbligo di dimora nel comune di residenza con permanenza in casa negli orari notturni.
Commenti