Il Nazionale

Cronaca | 19 novembre 2020, 09:06

Anziano dimesso dall’ospedale di Pinerolo prima dell’esito del tampone, ma è positivo

L’Asl To3: «Il test è stato eseguito per scrupolo, non aveva sintomi e non era ricoverato per Covid»

Anziano dimesso dall’ospedale di Pinerolo prima dell’esito del tampone, ma è positivo

Dimesso dall’ospedale civile di Pinerolo prima dell’esito del tampone, risultato positivo pochi giorni dopo. È successo a un anziano di 87 anni di Luserna San Giovanni,

L’uomo è entrato il 25 ottobre in codice rosso all’Agnelli per una grave polmonite e per un versamento pleurico a un polmone sinistro. Risultato negativo al tampone per il Covid-19, viene ricoverato in due ore per le sue condizioni critiche. 

«Pensavo di non vederlo più» confessa il figlio che lo ha portato in ospedale quel giorno. Dopo 17 giorni di ospedalizzazione viene dimesso per essere curato nella sua abitazione a Luserna San Giovanni dove vive con la moglie e dove, per seguirlo, sono state assunte due badanti.

Lunedì 9 novembre dall’ospedale la chiamata per organizzare il trasporto nella giornata di mercoledì 11 novembre. «Dovevano finire di fargli una cura antibiotica, perciò mi hanno chiesto di posticipare a quel giorno» spiega il figlio. 

A portarlo a casa è un’ambulanza della Croce Verde, non attrezzata per il trasporto di un paziente positivo al Covid: «Mio padre risultava negativo, perciò il trasporto con i volontari è stato svolto normalmente, per una persona non contagiata da coronavirus» precisa. 

Due giorni dopo il rientro nella sua abitazione, la brutta notizia. «Venerdì 13 novembre in mattinata mi chiama il suo medico curante e mi comunica di aver visto che mio padre era stato dimesso ma risultava positivo. Mi ha detto che l’Asl era stata informata e che doveva essere tradotto entro le 14 nel presidio ospedaliero di Torre Pellice».

Questa volta, l’ambulanza della Croce Verde di Bricherasio arriva con gli operatori attrezzati per trasferire un paziente Covid: «C’era l’autista e una volontaria debitamente protetta, ma io e mia moglie abbiamo dovuto aiutarla per caricare mio padre, perché da sola era impensabile potesse caricare un uomo di 85 chili. L’hanno quindi portato a Torre Pellice e dopo il primo giorno, in cui sono riuscito a parlare con gli infermieri, poi non ho più avuto sue notizie. Non presentava sintomi gravi da Covid, ma questo la scorsa settimana, ora non lo so» racconta. 

«Quello che trovo assurdo - commenta - è che qualcuno venga dimesso senza il risultato del tampone. Dalle sue dimissioni mio padre è venuto con me e mia moglie, con mia mamma, con le badanti e con gli operatori della Croce Verde, che ho provveduto io stesso ad avvisare dell’accaduto». 

Una situazione che poteva essere ben peggiore, secondo il figlio, se non avessero deciso di portarlo a casa sua: «Cosa sarebbe successo se lo avessi messo in una casa di riposo dove avrebbe potuto infettare tanti altri anziani? – sottolinea –. La speranza è che tutto vada per il meglio. Per ora noi stiamo bene, ma ci dovesse essere un brutto epilogo voglio andare a fondo alla questione. Mi fa arrabbiare che noi abbiamo usato il buon senso, mentre chi dovrebbe usarne ancora di più, non l’ha fatto». 

Dall’Asl To3 commentano così la vicenda: «L’uomo è stato ricoverato in Medicina all’ospedale di Pinerolo per una patologia non Covid, essendo oltretutto risultato negativo al tampone effettuato in fase di accesso alla struttura. Quando il miglioramento del quadro clinico lo ha reso possibile, è stato dunque dimesso verso il proprio domicilio, come avviene normalmente in simili situazioni. Solo per un ulteriore scrupolo dei medici, nonostante le procedure non lo prevedessero, è stato effettuato un secondo tampone a tutela della salute del paziente. Il tampone ha dato risultato positivo: appena l’esito è stato disponibile, si è immediatamente provveduto a trasferire l’anziano nella struttura di Torre Pellice, destinata ai pazienti Covid a bassa intensità».

Chiara Gallo

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