Mentre centinaia di migliaia di torinesi sono “rinchiusi in casa”, nel rispetto dell’ordinanza che vieta spostamenti non necessari, in corso Giulio Cesare, all’altezza del civico 111, la parola “lockdown” fa a pugni con una realtà che vede persone uscire di casa, bivaccare e spacciare a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Una prassi che avviene con regolarità e che lascia a gran parte dei residenti rispettosi delle regole un dubbio: è tutto lecito, in piena zona rossa? A sollevare la questione l’associazione Giustizia & Sicurezza: “Non sembra di essere in piena emergenza sanitaria: decine di persone bivaccano ed alcuni spacciano droga, a tutte le ore, creando pericolosi assembramenti”.
La situazione era stata denunciata già durante la prima ondata, ma nulla pare essere cambiato. Il nuovo lockdown ha fatto riaffiorare i vecchi problemi. I cittadini si erano illusi che i presidi fissi potessero riportare legalità all’interno del quartiere, ma così non sembra. “Ci chiediamo come sia possibile che anche in piena pandemia, i controlli da parte delle forze dell'ordine siano assenti in questo tratto di strada: dove sono i presidi fissi tanto pubblicizzati qualche mese fa nel quartiere Barriera di Milano?” Si chiede Paolo Biccari, presidente dell'associazione Giustizia & Sicurezza. Una domanda che, fino ad ora, non ha trovato alcuna risposta: in corso Giulio Cesare 111 il lockdown pare non esistere.
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