«Chiudiamo finché il sindaco e l’Amministrazione comunale non saranno in grado di garantire tutti i supporti necessari a un’attività turistico-commerciale come la nostra, che fa di tutto per assicurare posti di lavoro e valorizzare il paese e il territorio». Con questo duro messaggio, il Laghetto Nais di Bobbio Pellice ha annunciato la chiusura da oggi sino a data da destinarsi per un braccio di ferro con il Comune su un abuso edilizio.
Il caso era scoppiato nell’estate 2019, quando il Comune aveva contestato la posa non autorizzata di due container per ospitare gli attrezzi, che occupano in parte una striscia di terreno pubblico.
«Tra il 2014 e il 2015 abbiamo dovuto demolire la baracca degli attrezzi perché era fatiscente e abbiamo posizionato due container» spiega il proprietario Chiaffredo Gallo, che a febbraio si è visto recapitare l’ordinanza di demolizione, poi prorogata dall’Ufficio tecnico comunale ad agosto.
«Non abbiamo altro spazio per mettere gli attrezzi e abbiamo fatto due proposte al Comune – entra nel merito Gallo –. O ci cede quell’area oppure noi cediamo a lui i container gratuitamente, ma ci viene rilasciata una concessione per l’utilizzo di quel terreno».
Al momento il sindaco Mauro Vignola non rilascia dichiarazioni: «Stiamo lavorando al problema e non so anticipare come finirà». La partita infatti è passata in mano agli avvocati con Gallo che si è affidato a Giovanni Luca Buzzanga, mentre Bobbio ha scelto di chiedere un parere a Teodosio Pafundi.
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