Il Nazionale

Cronaca | 29 ottobre 2020, 10:19

Proseguono le proteste contro le restrizioni anti-Covid e sale la tensione: ieri sera fumogeni, petardi e cassonetti rovesciati

Un centinaio dei manifestanti che hanno protestato in piazza De Ferrari hanno dato vita a un corteo improvvisato con lanci di bottiglie all'indirizzo di polizia e giornalisti

Proseguono le proteste contro le restrizioni anti-Covid e sale la tensione: ieri sera fumogeni, petardi e cassonetti rovesciati

Serata ad alta tensione ieri nel centro di Genova, anche se le dimostrazioni non sono sfociate in veri e propri scontri, né si sono visti danneggiamenti o scene di saccheggio che invece hanno caratterizzato le proteste contro le restrizioni anti Coronavirus in diverse altre città italiane.

Circa 300 persone si sono ritrovate davanti al palazzo della Regione in piazza De Ferrari come successo nei giorni scorsi, e a un certo punto sono stati accesi dei fumogeni neri. In quel momento hanno preso il via le prime tensioni con gli agenti della Digos, che si sono avvicinati in gruppo alla parte più agitata della manifestazione. Fra gli stessi dimostranti si sono manifestati dei dissapori, visto che in diversi non erano d'accordo rispetto ad atti che di fatto hanno alzato la tensione: il tutto si è risolto in urli e scambi di insulti.

Da lì a poco una frazione consistente delle persone in presidio, per la maggior parte giovani, hanno dato vita a un corteo improvvisato che si è diretto in piazza Corvetto per fare poi ritorno in piazza De Ferrari accendendo ulteriori fumogeni ed esplodendo qualche petardo; la manifestazione si è quindi diretta in via XX Settembre perdendo progressivamente partecipanti, per poi infilarsi nei vicoli del centro storico. 

Durante tutto il tragitto compiuto dal corteo sono stati rovesciati i bidoni dell'immondizia (peraltro in gran parte risistemati proprio da i manifestanti in coda al corteo), e i dimostranti più esagitati hanno lanciato a più riprese bottiglie e oggetti vari all'indirizzo dei cronisti impegnati a documentare quanto stava accadendo, oltre che della polizia. Ad un certo punto minacce e lanci si sono infittiti a tal punto che gli agenti della digos hanno intimato ai giornalisti di smettere con le riprese o almeno a stare più distante onde evitare che la situazione potesse trascendere ulteriormente.

Una volta che i manifestanti si sono inoltrati nel dedalo della città vecchia, dopo un fitto lancio di bottiglie recuperate dalla spazzatura all'indirizzo dei reparti antisommossa che nel frattempo si sono schierati, la manifestazione è terminata.

L'interrogativo che ora ci si pone è se nei prossimi giorni tensione e disordini saranno destinati a crescere in intensità, visto che con tutta probabilità quella di ieri non sarà l'ultima serata di protesta contro le restrizioni anti contagio.

Carlo Ramoino

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