La prima buona notizia è che il prezzo tiene: 250 euro all’ettogrammo, che toccano i 300 per le pezzature migliori e che possono spingersi anche oltre in caso di calibri unici. L’altra è quella rappresentata da un ottobre tendenzialmente più freddo che negli scorsi anni: un fattore che promette di contribuire in modo decisivo alla maturazione di quella che si preannuncia come una grande annata per il Tuber Magnatum Pico.
Ad aggiornarci sulla stagione del Bianco d'Alba quando è trascorso meno di un mese dall’inizio del calendario di raccolta e a pochi giorni dal via della Fiera che anche in quest’annata decisamente storta vuole celebrarne il mito è il direttore dell’Atl Langhe Monferrato Roero Mauro Carbone, qui nella sua veste di direttore del Centro Nazionale Studi Tartufi di Alba.
"Faccio il tifo per tutte le fiere che tengono duro e che non si fermano nonostante le difficoltà del momento, che siano dedicate al tartufo o al turismo", ci spiega, tra un impegno e l’altro della TTG Travel Experience in corso a Rimini, richiamando il valore di traino che il fungo ipogeo e la rassegna inaugurata venerdì dal ministro Boccia rivestono per l’economia del territorio.
E sullo stato di salute di quello che della Fiera dovrebbe essere il protagonista indiscusso, il direttore del Centro Studi non fa mistero di un certo ottimismo. "All’esordio della stagione – ricorda – avevo spiegato che una primavera più piovosa del normale, un clima proseguito fresco e umido fino a metà luglio e piogge significative nei primi di settembre erano il preludio di una stagione più che buona, destinata a toccare picchi di eccellenza se si fosse chiusa l’ondata di calore che da qualche tempo caratterizza ormai l’avvio dell’autunno. Ebbene, questa circostanza si è concretizzata, a differenza degli scorsi anni. Col risultato che già oggi al Mercato Mondiale di Alba e sulle tavole dei nostri ristoranti troviamo prodotti di assoluta qualità".
E se le quantità al momento non sono ancora abbondantissime ("Abbiamo tempo, non mi preoccuperei"), l’altro dato positivo riguarda una sostanziale tenuta del mercato. "Esattamente. I prezzi sono attestati su valori addirittura superiori, sebbene di poco, a quelli di esordio dello scorso anno, quando di questi tempi si viaggiava sui 250 euro l’ettogrammo. Questo significa e conferma che la domanda tiene, insieme al rapporto qualità-prezzo. C’è un pubblico che, nonostante tutte le difficoltà del momento, cerca e apprezza questo prodotto. I gufi che prevedevano tartufi venduti al prezzo delle patate sono stati smentiti".
Eventi e Turismo | 15 ottobre 2020, 12:52
Il Tartufo Bianco d’Alba si bea del freddo di ottobre: annata da cinque stelle, mentre la domanda tiene
Qualità verso picchi di eccellenza e quotazioni comprese tra i 250 e i 300 euro l’etto confortano gli operatori. Carbone (Centro Studi): "Il tempo ci sta aiutando, smentito chi prediceva un crollo del mercato"
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