Il Nazionale

Cronaca | 12 ottobre 2020, 18:41

La Torino “in coda all’Anagrafe”: 12.000 pratiche arretrate, il Comune corre ai ripari

L’assessore Rolando: “Lavori nelle anagrafi decentrate, incrementata la disponibilità giornaliera: emetteremo 100 carte d’identità senza appuntamento dalla prossima settimana”

La Torino “in coda all’Anagrafe”: 12.000 pratiche arretrate, il Comune corre ai ripari

C'è una Torino in fila all’Anagrafe e questa non è di certo una novità. Tra code davanti agli sportelli e lunghe attese dietro un computer aspettando una carta d’identità o qualsiasi certificato, le pratiche arretrate accumulate sino a oggi sono migliaia.

Un numero notevole, che preoccupa e non poco i cittadini esasperati da tempi d’attesa lunghi e molto spesso incerti. A scattare una fotografia della situazione è l’assessore al Personale del Comune di Torino Sergio Rolando, rispondendo a un’interpellanza firmata dai consiglieri Tresso, Magliano, Scanderebech, Pollicino e Curatella: tra certificati, cambi di indirizzo e trascrizioni di atti di nascita, morte e matrimoni, le pratiche “ferme” sono poco più di 12.000.

L’elenco è pressoché infinito. Immigrazione online (2000), cambi di indirizzo online (3300), certificazioni storiche (1000), trascrizione atti di nascita presso strutture sanitarie (200), trascrizione nascita esteri (1000), trascrizione matrimoni civili fuori Torino (200), trascrizione divorzi esteri (170), redazione atti di morte (1250), testamento biologico (500), certificati (2600).

Tante pratiche, durante la pandemia, hanno subito ritardi a causa dell’impossibilità a prendere un appuntamento e molte pratiche sono state rimandate per la volontà di dare priorità alle carte d’identità da emettere in presenza.

Al fine di risolvere, almeno in parte, questi problemi, l’assessore Rolando ha spiegato: “All’anagrafe centrale, a partire dal 19 ottobre, aumenteremo gli sportelli ad accesso libero e si arriverà a fare 100 carte d’identità al giorno, rispetto alle attuali 50”. Sono inoltre ripartiti i lavori (fermi durante il lockdown) presso le sedi di via Leoncavallo e Astengo, richiesti dal Spresal.

Capitolo personale. A oggi sono 276 i dipendenti impiegati nei servizi anagrafici, di cui 180 addetti alla Centrale e 96 nelle decentrate. Anche in questo caso si registra una criticità: nel 2020, al netto di 20 cessazioni, si registrano infatti 4 nuove prese di servizio di dipendenti provenienti da altri settori. Il bilancio è negativo e vede un decremento del personale pari a sedici unità. Un numero considerevole, in un momento critico come questo.

Andrea Parisotto

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