Il Nazionale

Cronaca | 04 ottobre 2020, 09:35

Per sentieri e boschi, in mezzo alla devastazione: sono a casa e stanno bene i tre comunitari di Emmaus

Sono rientrati a piedi e hanno superato la galleria del Tenda. Da lì li ha recuperati l'elicottero dei vigili del fuoco. Il loro furgone è stato spazzato via dalla furia dell'acqua

Per sentieri e boschi, in mezzo alla devastazione: sono a casa e stanno bene i tre comunitari di Emmaus

Sono rientrati a Boves ieri, poco prima delle 20, i tre comunitari di Emmaus, la comunità di Boves diretta da Franco Monnicchi. Erano tra i 21 dispersi a seguito della drammatica alluvione che ha messo in ginocchio il Cuneese e la valle Roya.

Ed erano proprio lì, a pochi minuti da Tenda, dove stavano recandosi per ritirare del materiale, Lorenzo Pancino, Dario Colella e Gianluigi Margaria.

Dario, ieri sera, raggiunto telefonicamente da Targatocn, ci ha raccontato della devastazione, che li ha travolti in pochissimo tempo. "Eravamo poco dopo Vievola - racconta, e siamo rimasti bloccati perché c'era un albero in mezzo alla strada. Pioveva tantissimo, ma non avremmo mai immaginato un disastro del genere. Siamo rimasti fermi, con tante altre macchine. Abbiamo girato il mezzo per tornare indietro, ma ad un certo punto la strada non esisteva più. Dopo un po' è arrivata la Gendarmerie, che ci ha scortati, a piedi, fino a Vievola. Siamo stati sistemati in un b&b, eravamo una ventina di persone, italiani e frnacesi e un polacco. Poco dopo sono sceso a piedi a vedere il furgone, ma non c'era più. Né il furgone né le macchine".

Continua: "Dopo Vievola non c'è più niente. Ho visto un ragazzo piangere, non ha più la casa".

Nel frattempo, nessuna possibilità di contatto con l'Italia. Monnicchi e tutta la comunità di Emmaus hanno vissuto ore di angoscia e attesa. Dalla Prefettura il continuo aggiornamento dei dispersi. Fino alla telefonata, verso le 16: "Stiamo bene, ma qui è un disastro".

Poi la decisione di provare a tornare a piedi, per sentieri e boschi, nel fango, superando alberi caduti e attraversando tratti ormai inesistenti, scortati dalla Protezione civile francese. "Dall'alto abbiamo visto la devastazione. La strada non esiste più. Abbiamo attraversato il tunnel, perché era asciutto. Dall'altro lato, in Italia, c'era l'elicottero dei vigili del fuoco, che ci ha portati fino a Limone. Poi il pullman, e adesso siamo qui. E' finita".

Barbara Simonelli

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