"E' finito il tempo di mettere toppe e tamponi, è arrivata l'ora di interventi strutturali che risolvano le situazioni una volta per tutte". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in valle Tanaro, nel Cuneese, per visitare i paesi colpiti dall'alluvione dei giorni scorsi.
"Martedì - ha detto il governatore - porterò al ministro Lamorgese, al Viminale, una prima stima complessiva dei danni in Piemonte e, soprattutto, parlerò della necessità di una regia istituzionale che risolva i problemi".
"I cambiamenti climatici e l'abbandono dei territori montani sono un binomio pericoloso" che richiede "investimenti e processi duraturi di intervento", partendo, come esempio, dal modello della quota della tariffa idrica, 4 euro all'anno a famiglia, destinata ai territori montani per interventi di prevenzione del dissesto". Lo sottolinea Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, dopo l'alluvione sul nord-ovest.
"Retorica e luoghi comuni, di fronte all'ennesimo disastro ambientale, non servono - aggiunge Bussone, condividendo quanto dichiarato dal governatore Cirio - Cambiamenti climatici e abbandono dei territori montani sono cause primarie di quanto avvenuto - e purtroppo rischia di succedere nuovamente - in Piemonte, Liguria, Val d'Aosta". "
Nel piano di interventi deve rientrare, secondo Bussone - l'attuazione della Strategia forestale nazionale. "Dieci per cento del Piano nazionale Ripresa e Resilienza. Abbiamo in Italia 11 milioni di ettari di boschi. Il dissesto si origina da foreste non gestite, non pianificate e che non drenano più. Versanti troppo carichi, foreste non certificate, boschi d'invasione".
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