"Gli obblighi di dimora sono misure vergognose, siamo qui per supportare i nostri ragazzi e per chiedere ai magistrati di mettersi una mano sulla coscienza, l'antifascismo non é un reato".
Lorena Sancin fa parte del Comitato mamme in piazza per la libertà del dissenso e suo figlio Nicola é uno dei destinatari delle misure cautelari conseguenti agli scontri, avvenuti lo scorso febbraio al Campus Einaudi di Torino, tra forze dell'ordine e antifascisti, in occasione di un evento sulle foibe organizzato dal Fuan dal titolo "Fascismo, colonialismo e foibe" ospitato nelle sale dell'università.
Stamattina un centinaio di persone si é ritrovato dinanzi al tribunale per chiedere l'annullamento delle misure. "L'antifascismo - spiega Sancin - è una delle regole del gioco democratico e chi non accetta quelle regole non ha diritto a giocare. Gli spazi concessi al Fuan sono illegittimi, perché loro in un modo o nell'altro hanno sempre inneggiato al Ventennio".
Cronaca | 04 settembre 2020, 11:05
Scontri al campus Einaudi, presidio davanti al tribunale: "L'antifascismo non è un reato" [FOTO e VIDEO]
Le mamme dei ragazzi destinatari delle misure cautelari chiedono libertà per i loro ragazzi
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