Mancano poco più di due mesi alla seconda edizione del Trail delle Colline, in programma per domenica 11 ottobre, e nello staff organizzativo si continua a lavorare intensamente per curare nei minimi dettagli la manifestazione.
L’edizione 2020 sarà differente rispetto a quella precedente, per tutto ciò che ruota attorno al Covid-19, ma non per questo è minore l’entusiasmo dei suoi protagonisti, sia che si tratti dei componenti della macchina organizzativa sia degli atleti. Proprio uno di questi ultimi, Aldo Allamano, classe 1986, originario di Mathi, ha motivazioni doppie nel prendere parte al TdC. Secondo classificato l’anno scorso nel Soft Trail di 12 chilometri alle spalle del solo Denis Baima Besquet, Allamano è reduce da un’operazione chirurgica ad un pollice in seguito ad un incidente occorsogli durante un allenamento nei dintorni di Giaveno e ce la metterà tutta per essere ai nastri di partenza l’11 ottobre prossimo.
“Mentre mi allenavo sono stato assalito da tre maremmani, cani molti forti, e sono finito in un dirupo, lesionandomi il legamento del pollice - racconta -. Nella sfortuna, mi è andata bene e questo incidente non fa altro che motivarmi ancor di più a farmi trovare al 100 per cento per la seconda edizione del Trail delle Colline, in un anno di per sé già molto difficile, caratterizzato dal lockdown e da tutto ciò che ne è conseguito”.
Al Trail delle Colline dell'anno scorso si è iscritto per curiosità, poi è "rimasto colpito dall’ottima organizzazione e dal percorso divertente, nervoso, a tratti veloce e soprattutto impegnativo"."Tante volte noi atleti ci concentriamo esclusivamente sulla gara in sé, valutandone pregi e difetti, ma non ci rendiamo conto dello sforzo di chi c’è dietro, dei volontari che ci mettono anima e corpo per dare a noi la possibilità di gareggiare. L’augurio che faccio agli organizzatori per l’edizione del 2020 è di avere lo stesso entusiasmo dell’anno scorso: credono giustamente nella loro gara e nella valorizzazione del territorio; il loro impegno, ancor di più quest’anno in cui le gare organizzate non saranno tantissime, verrà riconosciuto e apprezzato da tutti i partecipanti, questo è poco ma sicuro”.
Aldo Allamano corre da una vita, da quando ha iniziato a camminare. Nell’adolescenza, per tenere a bada il suo carattere sanguigno e fumantino, inizia a praticare il pugilato, ma dopo una trentina di match da dilettante è costretto ad abbandonare l’agonismo per un problema agli occhi. Pur rimanendo nel mondo della boxe come istruttore, Aldo si dedica via via sempre più alla corsa, utilizzata originariamente per tenersi in forma e mantenere la categoria di peso in vista degli incontri. Si avvicina così al mondo delle Spartan Race e delle OCR (Obstacle Course Race), gare in cui si mettono in gioco la forza fisica e mentale attraverso il superamento di ostacoli e prove lungo percorsi trail e cross, con zone di fango e acqua, grazie a capacità quali resistenza, abilità e precisione. Una tipologia di sport relativamente giovane, nata sul finire degli anni Ottanta in Gran Bretagna e sbarcata in Italia nel 2014, anno in cui sono state organizzate le prime OCR nel nostro Paese. La fatica di certo non spaventa Aldo, che si allena sempre più duramente e presto ottiene prestigiosi risultati in campo nazionale ed internazionale, come l’ottavo posto su 3500 iscritti alla Spartan Race di Barcellona, in Spagna, che gli vale la qualificazione per i Campionati Mondiali 2016 in Canada. Il mathiese predilige da sempre le gare montane, come l’Original Gram di Pragelato, che vince, e le Spartan Race in Austria, e quasi senza accorgersene inizia a vivere questa sua passione a tutto tondo, trascorrendo più tempo possibile in montagna: “Mi piace il fatto di non essere legato a nessun orario, a nessuna struttura. Basta allacciarmi le scarpe e sono libero di correre dove voglio. Ho studiato da perito agrario e lavoro in una fabbrica metalmeccanica, ma con la mente sono sempre immerso nella natura e non vedo l’ora di uscire e correre, immaginando fin dove posso arrivare”.
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