Il Nazionale

Cronaca | 07 agosto 2020, 12:44

Truffavano braccianti della frutta: denunciati dalla polizia due buschesi

Si tratta di S.A., del '90, italiano di origine pakistana di Cairo Montenotte ma residente a Busca, e di T.D., classe '70: dovranno rispondere di truffa aggravata per aver spillato 2700 euro a tre cingalesi

Truffavano braccianti della frutta: denunciati dalla polizia due buschesi

Due uomini denunciati dopo l'intervento della Polizia di Cuneo - S.A., del '90, italiano di origine pakistana di Cairo Montenotte ma residente a Busca e T.D., classe '70, di Busca - dovranno rispondere di truffa aggravata ai danni di tre braccianti della frutta cingalesi.

La storia è complessa, e prende le mosse nel 2018, quando uno di questi braccianti è riuscito a trovare lavoro nel territorio provinciale contattando proprio S.A. Tra maggio e giugno del 2019, poi, riaperta la stagione della frutta, l'uomo ha deciso di contattare nuovamente S.A. e di cercare lavoro tramite lui anche per due suoi parenti dello Sri-Lanka; questa volta S.A. e T.D. si sono detti disponibili a occuparsi delle pratiche amministrative sotto il pagamento di 2500 euro, fornendo il contatto di un fantomatico collaboratore - poi risultato inesistente - di nome "Daniele" a cui inviare la documentazione necessaria alla regolarizzazione delle pratiche stesse.

"Daniele", qualche settimana più tardi, ha inviato ai tre cingalesi prove via Whatsapp del completamento delle pratiche, chiedendo altri 200 euro sostenendo servissero per coprire ulteriori spese non previste. Ma con il tempo le pratiche non sono mai arrivate alla conclusione effettiva: i tre braccianti hanno quindi provato più volte a contattare "Daniele" senza riuscirci (S.A. adduceva impegni improrogabili o lentezze burocratiche su cui non avrebbe avuto alcun tipo di controllo per evitarli).

A luglio dello scorso anno uno dei tre cingalesi e la moglie sono però riusciti a incontrare "Daniele" - o, meglio S.A. - a Mondovì. Questi, dopo una discussione, consegna loro indietro i 200 euro e s'impegna tramite una lettera del tutto priva di valore a rifondere ai braccianti i 2500 euro... che nel tempo di un anno non verrà restituita.

La Polizia è stata avvertita della questione da un'associazione di volontariato del territorio, alla quale la moglie del cingalese che ha incontrato S.A. a Mondovì si è rivolta per cercare appoggio; la donna ha quindi fornito agli agenti la lettera lasciata da S.A. e alcune foto scattate durante l'incontro, documentazione necessaria all'individuazione sua e di T.D., avvenuta circa venti giorni fa.

simone giraudi

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