Il Nazionale

Cronaca | 25 luglio 2020, 13:16

Ca’ Nuova, il ponte di via De Sanctis è corroso, ma non si interviene

La relazione tecnica da parte del Comune parla di “fessurazioni, erosione, infiltrazioni ed efflorescenze”. Ma mancano le risorse e, per il momento, non è previsto alcun tipo di lavoro

Ca’ Nuova, il ponte di via De Sanctis è corroso, ma non si interviene

“Presenza di fessurazioni trasversali a livello del manto stradale in corrispondenza delle estremità del manufatto, erosione ed espulsione del copriferro con esposizione delle barre di armatura che presentano fenomeni di corrosione su entrambi i lati dell’impalcato, segni di infiltrazioni d’acqua ed efflorescenze sull’intradosso dell’impalcato”.

Così il Settore Strade della Direzione Facility Management del Comune di Genova descrive la situazione del ponte di via De Sanctis, nel quartiere di Ca’ Nuova, sulle alture del Ponente genovese. Ed è una situazione assai poco rosea. Un intervento, insomma, sarebbe tanto necessario quanto urgente, eppure è molto di là da venire.

In questo senso è arrivata nei giorni scorsi una risposta al Municipio VII Ponente. L’ingegner Gian Luigi Gatti, che si occupa della manutenzione delle strade di pertinenza del Comune, ha replicato a una interpellanza che, nelle scorse settimane, era stata inoltrata a Palazzo Tursi, su proposta dei tre capigruppo di maggioranza nel ‘parlamentino’ di Voltri: Filippo Bruzzone per A Sinistra, Giovanni Battista Sacco per la Lista Crivello e Ugo Truffelli per il Partito Democratico.

Secondo Gatti, “occorre stanziare molte più risorse finanziarie per questo genere di interventi, soprattutto per dare risposta in maniera organica e non episodica, a seconda delle richieste che di volta in volta pervengono. Cercherò comunque di intervenire su questo specifico ponte non appena consegneremo, entro l’estate, i lavori del prossimo Accordo Quadro Giunti ed impalcati, compatibilmente con le altre urgenze già programmate”.

Nella sua articolata mail di risposta al Municipio VII Ponente, il Comune ricorda che, secondo il censimento svolto di recente, “abbiamo contezza che ci siano in città più di quattrocento fra ponti e passerelle, carrabili e pedonali, prevalentemente di cemento armato. Come noto, il cemento armato è un ottimo materiale se ben progettato e ben eseguito ma ha purtroppo una vita utile che, a circa 100-120 anni dalla sua comparsa, si dimostra largamente inferiore al secolo se non fatto oggetto di costosi ed assidui interventi di manutenzione”.

Solo nel territorio del Municipio VII Ponente sono stati censiti 91 ponti (quasi il 25% del totale cittadino) e per quello in questione, ad unica campata con struttura a travata, probabilmente di cemento armato precompresso, i tecnici hanno descritto le criticità visibili.

“Scorrendo l’elenco dei ponti di codesto Municipio - osserva Gatti - sono pochissimi quelli per i quali non sono rilevabili, a vista, criticità particolari. È evidente pertanto che si dovrebbero aprire numerosi cantieri di manutenzione straordinaria quasi ovunque. Tuttavia, a volte gli interventi sono molto complessi ed onerosi e pertanto, in assenza finora di una seria e organica programmazione, si interviene sulle situazioni a maggiore rischio: basti pensare che la maggiore criticità da me osservata già da diversi anni, ovvero il sovrappasso ferroviario di via delle Fabbriche, è sfociata in un titolo ad hoc del Programma Triennale, ma altri interventi piuttosto consistenti dovrebbero essere rapidamente progettati e messi a programma”.

Risposta interlocutoria, quindi, e Filippo Bruzzone, consigliere municipale di A Sinistra, non è particolarmente soddisfatto: “Se è vero che sul ponte ci sono criticità, bisognerebbe intervenire, anche perché le nostre prime segnalazioni sono vecchie almeno di un anno”.

È proprio il testo dell’interpellanza a ricordare la storia delle segnalazioni. “Il ponte in oggetto rappresenta un punto focale del quartiere del Cep, sul quale transitano pedoni, mezzi privati, e linee Amt. Inoltre, sotto il ponte in oggetto transita il servizio di ‘funicolare’ che collega via Montanella, via De Sanctis, via Novella, oltre al passaggio pedonale di accesso alle suddette vie,  rappresentando quindi uno snodo essenziale per la vita del quartiere”.

Bruzzone, Sacco e Truffelli fanno una cronologia dettagliata: “In data 18 luglio 2019, veniva inviata una segnalazione, tramite modalità prevista, per infiltrazioni evidenti di acqua sul ponte, e preoccupanti spaccature del manto stradale proprio in corrispondenza del piano di appoggio, allegando documentazione fotografica. Poi, in data 23 luglio 2019, veniva effettuato un sopralluogo dagli uffici preposti, al fine di verificare la segnalazione di cui sopra, e in data 24 luglio 2019 veniva inoltrato il tutto alla Direzione Facility Management del Comune di Genova”.  

Inoltre, il 16 dicembre 2019 “si è svolta a Palazzo Tursi la Commissione V, in merito allo stato dei viadotti autostradali che insistono sul territorio comunale, e in quella sede il rappresentante del Municipio VII ha richiesto una verifica anche dei ponti non autostradali, citando svariati esempi tra cui il ponte in oggetto. Ma, in mancanza di riscontri, e a seguito di caduta di calcinacci, lo scorso 21 aprile si inoltrava un ulteriore sollecito, in cui veniva a sua volta sollecitata la Direzione a intervenire”. Sono tutti atti protocollati, e si spera vivamente che non ci sia bisogno di rispolverarli.

Alberto Bruzzone

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