Sono bastati un post su Facebook e un tweet su Twitter per riaccendere il putiferio e fargli acquisire, questa volta, una rilevanza di livello nazionale. I canali social di "Abolizione del suffragio universale" hanno riproposto in queste ore il video integrale dei gravi insulti razzisti e sessisti pronunciati nei confronti di una donna di colore da Marco Rossi, giovane monregalese tesserato per la società calcistica Monregale.
Di seguito, le parole di "Abolizione del suffragio universale": "Queste sono le abominevoli parole rilasciate da Marco Rossi, giocatore del Monregale calcio. Le riportiamo integralmente, precisando che la sua società sportiva non ha ancora provveduto a cacciarlo dalla rosa. Anzi, dopo aver promesso chiarimenti (19 giugno, comunicato su Facebook), non solo si è trincerata in un pietoso silenzio, ma ha iniziato a bannare decine di utenti in cerca di aggiornamenti; su Instagram, invece, i commenti sono stati persino disabilitati".
Dal club fanno sapere che al momento non ci si vuole esprimere ufficialmente sulla vicenda e che saranno le convocazioni, alla ripresa dell'attività agonistica, a rivelare la decisione assunta.
Prese di posizione nette e inequivocabili, invece, giungono da tre cantanti italiane, Emma ("Abominevole. Il picco massimo dell'ignoranza. Il degrado"), Fiorella Mannoia ("Microcefali viziatini") e Paola Turci ("Incapace di intendere e di volere"), che su Twitter condannano fermamente l'accaduto e prendono le distanze dai concetti espressi nel filmato.
Di seguito, ecco un estratto delle dichiarazioni pronunciate dal ragazzo in diretta su Instagram: giudicate voi.
"In poche parole c'è una ne*ra di m**** che pensa di avere dei diritti, e tra l'altro sta ne*ra è pure donna, quindi già 'donna' e 'diritti' non dovrebbero stare nella stessa frase, in più se aggiungi un 'ne*ra'… Quindi fa già ridere così, no? 'Sto orangotango del ca**o ha avuto la brillante idea di denunciarmi per falsa testimonianza [...]. Però, per principio, non mi devi rompere il ca**o, anche perché you are black. In poche parole io adesso dovrei pagare la macchina a una solo perché sa fare il cous cous [...]. Devo pagare la macchina a te, sempre se si può chiamare macchina quella m*rda di triciclo che c'hai. Tr*ia, lavami i pavimenti!".
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