Lunedì sera, in occasione dell’inaugurazione del West Beach Ponente di Multedo, il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha ribadito alla cittadinanza l’intenzione, da parte dell’amministrazione comunale, di voler trasferire i depositi costieri di Carmagnani e Superba.
L’argomento è di strettissima attualità, ancora una volta, dopo che, nelle scorse settimane, è diventata pubblica la notizia del via libera concesso all’azienda di stoccaggio di materiali petroliferi di via dei Reggio per ‘ripristino e manutenzione’ dei serbatoi.
All’interno di questi interventi, è prevista pure la riapertura di quel sito che era rimasto chiuso sin dal 1987, ovvero da quando, nel mese di maggio, si era verificato il gravissimo incidente che provocò la morte di quattro persone e il ferimento di un quinto addetto.
L’informazione, pubblicata per prima da questo quotidiano, ha suscitato tutta una serie di reazioni, sia da parte della cittadinanza che da parte della politica. Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Italia Viva, ovvero tre tra i gruppi di opposizione all’interno del Consiglio Comunale, hanno presentato immediatamente delle interrogazioni a risposta immediata, al fine di chiedere chiarezza.
Ma mentre il sindaco Bucci ha continuato a ribadire, a un evento pubblico per nulla collegato all’argomento in questione, la volontà di spostare i depositi, sul confronto in Sala Rossa è stato deciso di soprassedere. Niente trattazione dal punto di vista ufficiale, insomma, e non si tratta certamente di un bel segnale.
Nel suo articolo 54, il Partito Democratico ha chiesto all’amministrazione comunale “le ragioni che hanno indotto la scelta della civica amministrazione a consentire il ripristino dei contenitori per liquidi pericolosi che smentiscono le affermazioni del sindaco sul trasferimento dei depositi, fatte in un’assemblea pubblica” e anche il motivo per cui “non si è proceduto ad una variante dello strumento urbanistico, come previsto dall’articolo 44 della legge urbanistica regionale, visto il rilevante aumento del materiale pericoloso depositato e movimentato in un’area densamente popolata che confligge con le norme del vigente Puc”.
Il Pd ricorda che “l’area in cui insistono gli impianti di Superba e Carmagnani nella vigente normativa urbanistica è destinata a non ospitare più depositi di materiali pericolosi. Le due aziende possono continuare la loro attività e compiere ogni intervento che incrementi la sicurezza degli impianti, ma ogni intervento che incrementi la capacità produttiva è vietato. L’autorizzazione concessa dal Comune di Genova ricade in quest’ultima fattispecie. Il ripristino di contenitori per liquidi pericolosi non più in funzione da oltre vent’anni riporta infatti la capacità produttiva a livelli, un tempo autorizzati, di molto superiori a quelli considerati nella pianificazione urbanistica vigente. Nel precedente ciclo amministrativo, tali autorizzazioni sono state negate decisamente al momento stesso della proposta presentata all’assessorato all’Urbanistica”.
Argomento pesantissimo, insomma, e che interessa la vita sia delle migliaia di persone del quartiere che un po’ di tutto il Ponente genovese. Ma, come spiega Mauro Avvenente, capogruppo di Italia Viva a Palazzo Tursi, “L’amministrazione comunale in sede di Conferenza Capi Gruppo non ha inteso accettare a discussione pubblica in sede preconsiliare il tema, anche se questo avrebbe consentito ai cittadini di ascoltare direttamente le risposte”.
Secondo Avvenente, che ha firmato la sua nota in merito insieme ai colleghi di schieramento, Mariajosè Bruccoleri e Pietro Salemi, “è del tutto evidente che questa vicenda crea notevoli imbarazzi al sindaco e alla giunta. Alcuni assessori e consiglieri di maggioranza si sono apertamente dichiarati all’oscuro della questione relativa alla pratica per il rilascio delle concessioni edilizie. Non consentire alla popolazione genovese, e in particolare ai cittadini di Multedo, di poter ascoltare dalla viva voce dell’amministrazione comunale genovese risposte in merito all’inopportuno rilascio dei permessi edilizi, è cosa davvero grave, anche in ragione delle promesse e degli impegni assunti a suo tempo dal sindaco in merito alla ricollocazione dei depositi costieri di Carmagnani e Superba in ambiti più consoni e il più lontano possibile dalle abitazioni. Ovviamente, la cosa non finisce certamente qui: i cittadini di Multedo si stanno organizzando e mobilitando, e peraltro giungono adesioni dai territori limitrofi, per manifestare apertamente tutta la loro contrarietà a un atto amministrativo che consente di far ripartire i vecchi serbatoi e aumentare, rispetto alla condizione attuale, l’estrattività di materiali stoccati a cinque metri dalle civili abitazioni. Questo intervento, surrettiziamente fatto passare per ‘manutenzione’, sancisce, di fatto, la fine delle speranze di delocalizzazione e pone una pietra tombale su tutte le aspettative di poter avere un futuro diverso per Multedo. Non è il tempo delle iniziative per ottenere mera visibilità elettorale, è inesorabilmente giunto il momento di avere delle risposte chiare per i cittadini di Multedo, risposte che il Gruppo di Italia Viva rivendicherà con la necessaria energia ed urgenza”.
Risposte e chiarezza: in fondo, non si chiede altro.
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