Il suono di una tromba per ricordare gli oltre 40 infermieri deceduti a causa del Coronavirus e una lunga fila di camion per chiedere al Governo di rispettare gli impegni presi e rivedere le condizioni di lavoro di tutta la categoria. E’ una doppia e distinta protesta quella messa in atto oggi, tra piazza Vittorio e piazza Castello, dagli infermieri torinesi.
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Nursind e Nursing Up, tra le due sigle sindacali più rappresentative . Francesco Coppolella, segretario generale Nursind si rivolge direttamente al Governo: “Siamo qui per chiedere loro di riconoscere già che hanno promesso, onorino gli impegni presi”, afferma riferendosi alle parole del premier Conte, che a marzo aveva dichiarato di non voler lasciar soli gli infermieri, aumentando gli stipendi e rivendendo il contratto. “Tutto questo non è stato fatto - attacca il sindacalista - e siamo pronti ad andare a Roma”.
Stesse richieste, formulate sotto la Prefettura di Torino, sono quelle avanzate da Claudio Delli Carri, segretario generale Nursing Up: “Lo ribadiamo con forza: ringraziamo Governo e Regione per i bonus, ma finiranno. Noi chiediamo un riconoscimento strutturale: contrattazione autonoma, valorizzazione e riconoscimento economico”. Delli Carri poi pone l’attenzione sulla difficile fase che verrà per gli infermieri, quella del post-trauma: “Da qui fino a settembre sarà dura, non è una barzelletta. Molti infermieri la stanno già vivendo, abbiamo bisogno di un supporto psicologico importante per questi ragazzi. Se il Covid dovesse tornare c’è bisogno di forze fresche e personale rigenerato, attraverso ferie e supporto psicologico”.
A conferma delle sue parole i due suicidi avvenuti proprio durante la fase di pandemia. Ecco perché, tra squilli di tromba e sfilate di camion, gli infermieri tengono alta l’attenzione sulla situazione vissuta dalla loro categoria. Dagli eroi troppo spesso dimenticati.
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